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16 aprile

Oggi, ma nel 1952, a Torino, in via Villa della Regina, veniva assassinato, con un colpo di mitra Sten al cuore, l’ingegnere Erio Codecà, originario di Ferrara, di 53 anni, dal 1950 direttore della sezione Grandi motori della Fiat, con sede in corso Vercelli, attiva soprattutto nella produzione di propulsori navali.

L’omicidio dell’alto dirigente, con ruoli ufficiosi ben superiori alle sue mansioni ufficiali, rimarrà un giallo, un’esecuzione avvenuta 70 anni fa e non rivendicata, senza un colpevole assicurato alla giustizia. Nonostante la taglia da 28 milioni di lire, posta dalla fabbrica della famiglia Agnelli insieme alla locale Unione industriali, per chi avesse contribuito alla cattura del killer. L’operaio della Fiat Giuseppe Faletto, ex partigiano comunista, detto “Boia della Val Susa”, con alle spalle 8 omicidi avvenuti durante il periodo resistenziale, l’unico indiziato, il 7 marzo 1958 verrà assolto per insufficienza di prove.

Tra le ipotesi si farà strada quella del delitto politico, legato ad ambienti di ultra sinistra, nel difficile contesto del secondo dopoguerra. Ma la soppressione di Codecà che aveva guidato anche il comparto Spa, di corso Francesco Ferrucci, dedicato agli autocarri, verrà considerata, dopo il ritrovamento di alcuni appunti cifrati appartenuti al defunto, anche quale soluzione estrema rientrante nel contesto internazionale, posto a metà strada fra lo spionaggio e il traffico di segreti industriali con i Paesi comunisti dell’est Europa.

Nel momento dell’aggressione fatale la vittima era vicino alla sua abitazione e, dopo aver cenato, stava portando a spasso il cane quando si accasciava senza vita accanto alla sua Fiat 1100 E (nella foto, particolare, la scena del crimine con i segni in terra dei rilievi effettuati dalle forze dell’ordine). Ad accorgersi del delitto era la vicina di abitazione di Codecà, Luisa De Marzis, che era con la figlia Adriana. Codecà lasciava vedova la moglie Elena Piaseski, romena di origini polacche, e orfana la figlia dodicenne Gabriella, che il giorno del fatto di sangue erano a Rapallo in vacanza.

La vicenda verrà rievocata, tra l’altro, da Aldo Giannuli nel romanzo, scritto con Ivan Brentari, “L’insolita morte di Erio Codecà”, che verrà pubblicato dalla casa editrice Sperling & Kupfer, di Milano, nel 2016. E nel saggio, di Roberto Gremmo, “Il delitto Codecà. Il Boia della Valsusa e il misterioso omicidio che nel 1952 fece tremare Torino”, che uscirà per i tipi di Araba fenice, di Cuneo, nel 2019.