TODAY
19 marzo
Oggi, ma nel 1954, a Roma, Il comitato per la censura sospendeva la messa in onda dello spettacolo teatrale "Gli altri ci uccidono", ritenendolo "depressivo". Si trattava del dramma, in tre atti, di Carlo Maria Pensa (nella foto), vincitore, l’estate precedente, del premio della critica dedicato allo scrittore Pier Vittorio Tondelli, nell'ambito della settima edizione del Premio Riccione per il teatro, guidato da Lorenzo Ruggi, per l'opera mai rappresentata in pubblico, istituito nel 1947, su proposta dell'allora sindaco di Riccione Gianni Quondamatteo e del pittore e scenografo bolognese Paolo Bignami, col patrocinio della locale Azienda di cura e soggiorno, per premiare la scrittura teatrale italiana contemporanea.
Gli italiani avrebbero dovuto poter vedere "Gli altri ci uccidono" sul piccolo schermo, nella stessa serata del 19 marzo 1954. La situazione politica, nella seconda legislatura repubblicana, era caratterizzata dal governo presieduto dal democristiano Mario Scelba, in carica dal 10 febbraio precedente, che deteneva anche il dicastero dell'Interno, dal quale dipendevano le questioni in qualche modo ritenute di ordine pubblico e buon costume, alla guida di una coalizione composta, oltre che da esponenti scudocrociati della Dc, anche da socialisti del Psi e da liberali del Pli. Il 3 gennaio era cominciata in Italia l'era della televisione.
La Rai, dopo tre decenni di sola radio, aveva debuttato come programmazione televisiva con l'annunciatrice Fulvia Colombo che aveva dato il via alle trasmissioni regolari del Programma nazionale, destinato a diventare Rai 1. Nella programmazione teatrale della neonata televisione governativa, dall'avvio, in quel 1954, erano stati fatti vedere agli italiani: Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand, il 30 gennaio; Il ventaglio, di Carlo Goldoni, il 12 febbraio; L'altro figlio, di Carlo Lari e Franco Enriquez, il 24 febbraio; Il delitto di Lord Savile, di Basil Dawson e John Clowes, il 7 marzo. Contestualmente, quel 19 marzo 1954, la censura colpiva anche "Notturno", di Gennaro Pistilli, e "Leonida non è qui", di Mario Monicelli, opere ugualmente premiate a Riccione.
Pensa era un giornalista, aveva iniziato il suo percorso professionale alla Provincia di Como, poi si era spostato al Corriere Lombardo, fino a diventare capo redattore di Epoca, responsabile della redazione milanese del Radiocorriere TV, passando anche per la direzione del mensile Bell'Italia. Aveva scritto come critico teatrale per i settimanali Famiglia Cristiana, Gente e Oggi. Era approdato in Rai come responsabile del settore Prosa e Lirica della televisione di Stato e, in quel ruolo, aveva lavorato con Carlo Terron. Proprio per quanto riguardava Terron, sarà segretario della fondazione a lui intitolata, che si occuperà di teatro. Tra le sue opere, "La piscina nel cortile", nel 1994, si aggiudicherà, per la sceneggiatura, la XXI edizione del Premio Flaiano di Pescara, fondato nel 1973 dal giornalista abruzzese Edoardo Tiboni.