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20 febbraio

20 Febbraio 2025

Oggi, ma nel 1724, a Londra, al King’s theatre, veniva rappresentata per la prima volta l’opera seria, in tre atti, in lingua italiana - anche se al pubblico veniva fornita una versione del libretto d'accompagnamento tradotta anche in inglese per consentire di seguire meglio - “Giulio Cesare in Egitto”, del compositore tedesco naturalizzato inglese Georg Friederich Handel, organizzata sul modello melodrammatico metastasiano su testo dell’impresario romano Nicola Francesco Haym, segretario della londinese Royal Academy of music.

Quest'ultimo si era basato a sua volta sul testo omonimo di Giacomo Francesco Bussani, attivo a Venezia tra il 1673 e il 1680 dove era canonico regolare della Congregazione lateranense della scuola della carità. Il debutto si era tenuto, proprio nella città lagunare, il 17 dicembre 1676, al teatro San Salvador, con musiche di Antonio Sartorio. L’episodio alla base della narrazione scenica era la campagna d’Egitto del console e dittatore perpetuo Gaio Giulio Cesare, volta ad inseguire il nemico Pompeo, a ridosso della fuga dopo la sconfitta nella battaglia di Farsalo, che era stata combattuta il 9 agosto del 48 avanti Cristo.

Alla prima londinese (nella foto, particolare, “Cesare rimette Cleopatra sul trono d’Egitto”, raffigurazione tratta dal dipinto di Pietro da Cortona, olio su tela di 255 x 266 centimetri, ultimato nel 1643, realizzato su commissione di Louis I Phélypeaux de La Vrillière, consigliere del re Luigi XIII di Borbone detto “Il giusto”, conservato nel Museo delle belle arti di Lione) prendevano parte anche due celebrità del panorama lirico internazionale del tempo, provenienti dal Belpaese: la primadonna Francesca Cuzzoni, di Parma, soprano, scritturata per rappresentare la sinuosa ed infida regina della terra dei faraoni, e il contraltista castrato Francesco Bernardi, di Siena, ingaggiato proprio per ricoprire il ruolo dell’astuto e feroce stratega del più vasto impero occidentale esistente.

Il gradimento, sia da parte dei critici che degli spettatori era notevole a tal punto da convincere Handel a proporre la sua lirica, nel medesimo contesto, anche il 2 gennaio 1725 e l’1 febbraio 1732. Nonostante verrà accantonata per un po’, come toccherà a buona parte della produzione barocca di pregio, prima di essere riesumata a Gottinga nel 1922, "Giulio Cesare in Egitto" sarà tra le opere del maestro di Halle più considerata in assoluto e comunque quella che potrà vantare il maggior numero di registrazioni discografiche.