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21 marzo

21 Marzo 2025

Oggi, ma nel 1800, a Venezia, dominata dall’Austria di Francesco II, nella basilica palladiana di San Giorgio Maggiore, si teneva la cerimonia d’incoronazione di Papa Pio VII, al secolo Barnaba Chiaramonti, cardinale prete di San Callisto, cesenate del 1742, eletto col controverso favore di Napoleone Bonaparte, successore del concittadino Pio VI, Giannangelo Braschi, deceduto il 29 agosto 1799 a Valenza, in Francia, in prigionia, dopo essere stato deportato dai francesi il 20 febbraio 1798, e sepolto con dispregio come cittadino comune nel cimitero del comune transalpino sul Rodano. Il mandato di Pio VII (nella foto, particolare, eternato nella cappella Sistina, nel dipinto del francese Jean Auguste Dominique Ingres, olio su tela 74,5x92,7 centimetri, presentato all'esposizione di Parigi del 5 maggio 1814, che dal 1952 sarà custodito nella Galleria nazionale di Washington, in America) sarà caratterizzato, tra l’altro, dal rapporto burrascoso con il condottiero corso. La funzione veniva officiata in quel luogo liturgico poiché l’imperatore asburgico aveva vietato l’accesso nella basilica di San Marco per ripicca dopo che il sommo padre, elevato sul soglio di San Pietro il 14 marzo precedente, avesse rifiutato la cessione delle strategiche legazioni di Bologna, Ferrara e Imola. La tiara utilizzata era di cartapesta, adornata con gioielli concessi in dono dai veneziani poiché quella originale era stata depredata dai cugini d’oltralpe. In San Giorgio Maggiore s’era consumato anche il conclave, convocato dal cardinale decano Giuseppe Albani, sempre sotto ospitalità del governo di Vienna e non come tradizione nella basilica romana di San Pietro poiché la Città eterna, in quel lasso di tempo, versava in condizioni critiche. Era stata, infatti, prima assediata dalle truppe francesi, quindi vi era stata l’effimera esperienza della Repubblica romana consorella di quella parigina, dal 15 febbraio 1798 al 30 settembre 1799, quindi, proprio in quel giorno, l’Urbe era stata presa dai napoletani che la terranno fino all’arrivo delle forze napoleoniche del 2 febbraio 1805. In precedenza l’incoronazione -che cesserà con Paolo VI, Giovanni Battista Montini, il 30 giugno 1963- era avvenuta fuori dalla sede vaticana solo durante la cattività avignonese e, andando a ritroso, con Celestino V, Pietro Angelerio, all’Aquila, nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, il 29 agosto 1294.