22 marzo 2025

Oggi, ma nel 1941, a Harar, in Abissinia, capoluogo dell’omonimo governatorato dall’1 giugno 1936, possedimento coloniale di Roma rientrante nell’africa orientale italiana, nel contesto del secondo conflitto mondiale, il governo presieduto da Benito Mussolini dichiarava “città aperta”, con la rinuncia alla belligeranza armata per tutelare i residenti, ma sarà occupata dalle truppe britanniche il 29 marzo successivo e restituita al ricostituito Stato etiope. Al momento il governatorato era retto dal generale Carlo De Simone, che si era insediato il 10 marzo al posto del funzionario Mario Pompeo Gorini. Il 27 marzo di quel 1941 cadrà Cheren.
Il 28 marzo anche Asmara verrà sottoposta alla condizione di “città aperta”. L’1 aprile a Massaua, capitale eritrea, si terrà la cerimonia della resa tricolore verso gli inglesi. La già menzionata presa militare di Harar, del 6 maggio 1936, da parte dello schieramento di conquista guidato dal generale Rodolfo Graziani e proveniente dalla Somalia italica, era avvenuta dopo la vittoria della battaglia dell’Ogaden, che si era consumata, tra il 6 aprile e il 9 maggio 1936, contro i resistenti. Harar era nota, tra l’altro, per aver ospitato, dal 10 novembre 1880, il francese Arthur Rimbaud, di Charleville, classe 1854, trafficante di caffè, ufficialmente, e di pelli, d'avorio e d'armi, ufficiosamente, per conto della ditta di Alfred Bardey.
E la sua abitazione (nella foto, particolare, tra le mete più gettonate dai turisti) era già meta di pionieristici pellegrinaggi prima ancora d'essere trasformata in museo. La presenza del "poeta maledetto" era stata menzionata per la prima volta dall’agente commerciale Pietro Sacconi, di Borgonovo Val Tidone, in quel di Piacenza, in una lettera indirizzata alla rivista milanese “L’Esploratore”, il 17 giugno 1883, di ritorno dal suo viaggio nel territorio del popolo Galla. Sacconi -che aveva partecipato pure all’intrapresa della realizzazione del canale di Suez, inaugurato il 17 novembre 1869- e Rimbaud erano stati, oltremodo, tra i primi europei a compiere il controverso viaggio conoscitivo dell’Ogaden, per appurare nuove rotte commerciali, nel 1883, nel quale proprio Sacconi era rimasto ucciso: il 12 agosto, a Kora Nagott.