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25 novembre
Oggi, ma nel 1935, a Siena, in quella che diverrà piazza Carlo Rosselli, veniva inaugurata la nuova stazione ferroviaria (nella foto, particolare tratto da una cartolina coeva con risalto sulla facciata e sulla torre dell'orologio), collocata più a valle della precedente, per la linea Empoli-Siena-Chiusi. Dato il periodo, aveva il caratteristico fascio littorio nel fianco della torre.
Il 23 gennaio del 1944, nel corso della seconda guerra mondiale, la costruzione verrà presa di mira dai bombardieri americani, che però falliranno il bersaglio e danneggeranno solo le zone limitrofe. Le successive incursioni aeree della Royal air force britannica, del 29 gennaio, dell'8 e del 16 marzo successivi, invece, centreranno il bersaglio: distruggendolo. Il progetto di rifacimento della stazione del 1935, messo a punto per sopperire alla carenza strutturale della precedente, entrata in funzione nel 1850, era stato esposto nella riunione del 30 novembre 1931, tenuta a Roma, al Servizio lavori e costruzioni delle ferrovie del regno d'Italia, alla presenza dell'architetto Angiolo Mazzoni, delegato Fs incaricato dell'opera. Erano stati poi proposti cinque progetti architettonici. Quello definitivo, che era stato completato a fine maggio 1932, nella redazione del quale Mazzoni si era avvalso della collaborazione degli architetti Luigi Romagnoli e Mario Greebuer, era stato presentato il 23 agosto 1933 ed era stato approvato, il 27 dicembre dello stesso anno, con decreto ministeriale numero 1750. A quel provvedimento era seguito, il 29 dicembre successivo, il via libera definitivo numero 39, da parte dell'amministrazione municipale senese e della locale soprintendenza ai monumenti.
La stazione veniva collocata fuori del nucleo storico cittadino, nella conca circondata di verde già detta del Riluogo, sotto Porta Camollia. Aveva intorno il piazzale di forma allungata, lungo 220 metri e largo 50, caratterizzato da due aiuole spartitraffico centrali. Sul lato opposto all'entrata lo scorrimento di circonvallazione veniva protetto sul lato verso la città dal muro di contenimento della scarpata soprastante. Davanti agli accessi venivano previsti il parcheggio e l'area di sosta dei servizi di trasporto urbano. Dominava il piazzale, oltre alla già menzionata torre "fascista" dell'orologio, il fabbricato alloggi, il cui caseggiato cilindrico luminoso posto sull'angolo esterno, era stato pensato quale cerniera tra il piazzale stesso ed il viale d'accesso principale.
Nel 1844, su iniziativa della Società anonima della strada ferrata centrale toscana erano stati avviati i lavori per la costruzione della ferrovia che collegasse Siena con Empoli e Firenze, e di una stazione cosiddetta di testa, ovvero non di transito, lungo viale Giuseppe Mazzini, per volontà dell’ingegnere Giuseppe Pianigiani e del notabile Policarpo Bandini, già animatore del risorgimento nella città del palio. La linea ferroviaria era stata inaugurata nel 1849, e la stazione aperta l'anno dopo.