TODAY

25 settembre

Oggi, ma nel 1960, a Roma, dove viveva dal 1950, moriva, di cause naturali, Italo Lunelli, classe 1891, di Trento, professore di Lettere, avvocato, giornalista e scrittore, deputato del Partito nazionale fascista dal 1924 al 1939, maggiore delle penne nere in congedo, medaglia d'oro al valore militare, concessagli, il 28 aprile 1925, per l'atto di eroismo compiuto, il 16 aprile 1916, durante la grande guerra, nell'azione sul Passo della sentinella, coordinata dal capitano Giovanni Sala.

Si trattava della salita del Creston Popera, compiuta con la divisa da tenente dell'esercito italiano, del 7° reggimento alpini, e col nome di battaglia di Raffaele Da Basso, col quale era stato arruolato da aspirante ufficiale, poiché irredentista proveniente dal territorio austro-ungarico. Il 12 settembre 1919 era a Fiume, a dare manforte all'avventura rivoluzionaria del poeta soldato Gabriele d'Annunzio, come aggregato alla legione trentina, guidata dal capitano Giuseppe Piffer.

Oltre che strenuo difensore dell'italianità del Trentino Lunelli era stato animatore culturale della sua terra e direttore, dal 1933 al 1945, della biblioteca civica della sua città natia. Per il suo ruolo nel Pnf, sia nazionale che locale, verrà condannato a 10 anni di reclusione, ma poi salvato dalla famigerata amnistia voluta dal guardasigilli Palmiro Togliatti promulgata con decreto presidenziale del 22 giugno 1946, numero 4.

Alla memoria di Italo Lunelli come eroe di guerra e alpinista, nel 1966, verrà dedicato l'omonimo rifugio (nella foto, particolare), a quota 1568 metri sul livello del mare, nella conca di località Selvapiana del comune di Comelico superiore, in provincia di Belluno, proprio sotto gli spalti rocciosi del Creston Popera dove Lunelli aveva dato prova della sua manifestazione di coraggio. Struttura da 12 posti di ricovero notturno costruita nel 1948, aperta nel 1955 e affidata per la gestione alla guida alpina Bepi Martini Balzolai.