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27 agosto
Oggi, ma nel 1933, a Chicago, il tenente pilota della regia Aeronautica militare italiana Tito Falconi fissava il record mondiale di volo rovesciato. Nel compiere la sua impresa, destinata ad avere enorme risonanza planetaria, aveva affrontato 420 chilometri, da Saint Louis a Chicago, in 3 ore 6 minuti 39 secondi, a testa all'ingiù, su Caproni Ca.113, contrassegnato dalla matricola I-ACCA. Falconi, che era nato a Beausoleil, in Francia, classe 1907, era negli Usa per aver partecipato, in rappresentanza dell'Arma azzurra, alle National air races, tenutesi dall'1 al 4 luglio, a Los Angeles. Proprio in quel contesto Falconi aveva ingaggiato una sfida con l'aviatore statunitense Milo Burcham, di Cadiz, nell'Indiana, del 1903, detentore del titolo per averlo soffiato all'italiano Willy Bocola. Quest’ultimo, nativo di San Severo, in quel di Foggia, del 1905, su Breda Ba.19, il 15 maggio 1933, aveva fatto suo il primato dopo aver volato sottosopra, per 65 minuti e 51 secondi, sull'aeroporto di Roma-Centocelle.
In sostanza aveva fatto meglio del connazionale Raffaele Colacicchi, tenente pilota dell’Aeronautica, che, sullo stesso scalo, con lo stesso velivolo, immatricolato I-ABCR (nella foto, particolare, proprio durante la prova), il 12 gennaio di quel 1933, aveva fissato quello ritenuto il primo primato mondiale di specialità, in 41 minuti e 37 secondi. Quindi la questione del record di volo con mezzo ruotato di 180° lungo l'asse longitudinale era, fin dall’inizio, una peculiarità tricolore che Falconi sentiva in dovere di difendere con ogni sforzo. Anche perché in quel tempo, non tutti gli aeroplani erano in grado di reggere quel tipo di assetto e per un tempo così prolungato, mentre per i piloti il problema principale era non tanto il rischio di incappare in un eccessivo aumento della pressione intracranica per l’afflusso forzato di sangue verso il cervello, ma di sganciarsi dalle cinte di sicurezza e precipitare essendo quei velivoli a cabina aperta.
Il risultato di Falconi verrà superato proprio da Burcham, nel dicembre di quel 1933, totalizzando 4 ore 5 minuti e 22 secondi, volando sul Boeing model 100, contrassegnato NC872H. Dopo quella vera e propria prova di forza bisognerà attendere molti anni, ma il titolo rimarrà in America. Tale primato verrà superato, il 24 luglio 1991, da una donna: il pilota della United airlines Joann Osterud, di Minneapolis, del 1945, con 4 ore 38 minuti e 10 secondi, su un aereo Ultimate 10-300S biplane, nella tratta tra Vancouver e Vanderhoof, in Canada.