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31 agosto
Oggi, ma nel 1993, a Mosca, si apriva la prima edizione internazionale del Maks, il salone dell'aeronautica e dello spazio. Dopo la prova dell'anno precedente, riservata solo alla federazione sovietica, riprendeva la tradizione di vetrina di mezzi destinati a solcare il cielo, non solo per utilizzo bellico, inaugurata, nello stesso ultimo giorno di agosto, nel 1911, nel maneggio dei cavalli di Mikhailovsky, a San Pietroburgo. Alla fiera del '93, la prima di una consuetudine che nel tempo diverrà un appuntamento imprescindibile (nella foto, particolare dell'edizione dell'airshow del 2015, ritenuta dagli addetti ai lavori la più riuscita), solo negli anni dispari, per le aziende del settore, non solo dalla stella rossa, ma di tutto il mondo, partecipavano 178 società russe oltre a 82 imprese provenienti da altri Paesi. Incluse realtà italiane, considerate di rilievo globale, come la Fiat di Torino, con il comparto avio. In quella occasione venivano registrate 400mila presenze tra gli spettatori, provenienti da tutto il pianeta, anche per poter ammirare pezzi ancora in fase di sperimentazione. Soprattutto nel segmento destinato alle missioni spaziali. Quanto ai velivoli più tradizionali, le attrazioni principali erano i prototipi del caccia militare Sukhoi Su-35 B, dell'elicottero tattico Kamov Ka-50, dell'aereo cargo Tupolev Tu-204. Tutti e tre di produzione russa.
Tra le dimostrazioni acrobatiche, inclusa quella delle Frecce tricolori italiane, si distingueva, ovviamente, la pattuglia dell'Urss. Che, nel 2009, tra i numeri da manuale eseguiti tenendo i presenti con lo sguardo all'insù, dovrà affrontare il lutto per la perdita del comandante, il colonnello pilota Igor Tkachenko, dei Russian knights, nell'incidente che si verificherà proprio durante il Maks.