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31 dicembre

31 Dicembre 2024

Oggi, ma nel 1983, in tutta Italia, “John e Solfamì”, sigla dell’omonimo cartone animato di produzione belga e trasmesso su Italia uno nella versione adattata per il Belpaese, era il singolo più venduto, nonostante l’ottavo posto nella classifica nazionale dei 45 giri. Il pezzo, opera di Henri Seroka, Jaquers Zegers per la musica e di Alessandra Valeri Manera per il testo, era stato interpretato dalla diva tricolore dei cartoon, Cristina D’Avena, e veniva proposto su e giù per lo Stivale insieme ai puffi, che erano presenti anche nella copertina del vinile, nonostante si trattasse di una serie sganciata dalle avventure di Forzuto, Brontolone, Quattrocchi e sodali blu.

Nel b-side del lavoro discografico della D’Avena (nella foto, particolare, la copertina, con disegno a marchio registrato di Pejo, edito dall’etichetta Five records di Silvio Berlusconi con sede a Cologno Monzese), infatti, era inciso “La scuola dei puffi”, con parole di Paola Blandi e base di Gunter Behrle e Johan Ferdinand Wienneker. Il 31 dicembre successivo “John e Solfamì” chiuderà la chart italiana dei singoli al numero 36, ma sarà l’unica traccia del genere in mezzo a successi di livello internazionale, ad esclusione dei goliardici “Chi chì chì cò cò cò”, di Pippo Franco, al 15, ma che era stato in grado di raggiungere anche la seconda piazza durante l’anno, e “Ballo ballo”, di Raffaella Carrà, che si piazzerà al 17, dopo aver toccato la terza posizione nelle graduatorie settimanali.

La saga delle imprese del cavaliere medievale John e del suo fido scudiero Solfamì - che incedeva a cavallo della sua capra e affrontava le insidie armato del mandolino a tre corde e della sua voce stonata - doveva vedersela con grandi calibri destinati a rimanere impressi negli annali della produzione discografica mondiale. Ovvero brani come: “What a feeling”, di Irene Cara; “I like Chopin”, di Gazebo; “Vamos a la playa”, dei Righeira; “Vacanze romane”, dei Matia bazar; “Moonlight shadow”, di Mike Oldfield con la partecipazione di Maggie Reilly; “Paris latino”, dei Bandolero; “Do you really want to hurt me”, dei Culture Club.