Calcio e stipendi: in serie C il Pescara è all’11° posto, il Pineto 33°
Per vincere un campionato basta spendere più degli altri? Chi lo pensa, si sbaglia di grosso. Almeno in Serie C. Tra tutte le società dei tre gironi di C, il Pescara è quella che spende meno tra le squadre che si stanno giocando la promozione diretta
PESCARA. Il Delfino è dietro alle concorrenti dirette Ternana e Virtus Entella, ma anche a quelle degli altri gironi: Padova e Vicenza, nel girone A, Benevento e Avellino nel gruppo C. Il club del presidente Daniele Sebastiani quest’anno ha speso 4.350.978 euro, è si è piazzato all’undicesimo posto dietro alla Ternana, settima con 6.363.675 euro, e alla Virtus Entella, ottava con 5.938.399 euro. Il Pineto, invece, è al 33° posto con 1.702.627 euro.
Gli altri gironi. La spesa giustifica la resa? Se si guarda alle squadre in testa negli altri due gironi: il Padova (A) è decimo come monte ingaggi con 4.682.553 euro ed è primo in vantaggio su un Vicenza che come stipendi è quinto con una cifra ben superiore, ovvero 6.864.294 euro. Nel girone C, il Benevento capolista è terzo per gli stipendi con 9.729.036 euro: forse in questo girone (e non solo).
L’analisi. Guardando all’intero campionato, rispetto alla stagione scorsa il monte stipendi dei club è aumentato di oltre 3 milioni: da 162.989.528 euro a 166.110.387. Certo, come in ogni categoria lo scenario è vario e le curiosità non mancano. Si va dagli 11.629.177 euro che spende il Catania ai 723.425 della Clodiense.
I criteri di valutazione. Nel conteggio complessivo - fatto e pubblicato dalla Gazzetta dello Sport - i giocatori di Milan Futuro, come quelli dell’Atalanta U23 e della Juventus Next Gen, non sono compresi perché sono a bilancio dei rispettivi club di Serie A. Parliamo dunque di 57 società e le voci del conteggio sono divise in tre: stipendi fissi a contratto (giocatori e allenatori) al cosiddetto “lordo Aic”, premi contrattuali (presenze, gol e altri eventi, o anche obiettivi di squadra tipo promozione o playoff) e diritti d’immagine (pochi: solo 473.811 euro divisi fra quattro club, 3.000 dei quali del Vicenza). E il totale di 166.110.387 euro non è tutto, perché non comprende un 23% di costo aziendale (altre tasse), indennità e rimborsi spese che rientrano in altri conteggi.
Gli spendaccioni. La top ten dei club che spendono di più vede al comando il Catania, con Avellino (10.214.554 euro) e Benevento (9.729.036 euro) sul podio. Tutti club del girone C, che si conferma (davanti al B e poi al gruppo A). La prima sorpresa è al quarto posto, dove s’è piazzata la Triestina del girone A (7.973.998 euro). Se si va a cercare la prima squadra del girone B, l’occhio cade sula Spal: sesta in questa graduatoria (6.546.716 euro), in zona playout sul campo.
Di solito chi scende dalla B ha il fardello più pesante sulle spalle, con contratti che dopo la retrocessione non è riuscito a smaltire: oltre alla Ternana, l’Ascoli è dodicesimo con 4.215.271 euro, mentre sono ben più dietro Feralpisalò (2.306.635 euro, tra le più virtuose visto il terzo posto nel girone A) e Lecco (1.883.127 euro), quindi con numeri più accettabili.