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31 gennaio

31 Gennaio 2025

Oggi, ma nel 1969, a Marina di Vecchiano, in provincia di Pisa, veniva rapito e poi ucciso Ermanno Lavorini, di 12 anni, figlio di un commerciante con avviato e conosciuto negozio in centro a Viareggio, per chiedere il riscatto, ma verrà ritrovato il corpo senza vita, nella pineta, il 9 marzo successivo. Il 13 maggio 1977, a Firenze, la sentenza d’appello condannerà a 8 anni di reclusione Baldisseri, a 11 Rodolfo Della Latta, a 9 Pietrino Vangioni, che sarà poi confermata dalla Corte di cassazione divenendo definitiva.

Adolfo Meciani, altro coinvolto nella vicenda, si suiciderà nel penitenziario pisano il 24 maggio 1969, impiccandosi col lenzuolo, senza attendere l’avvio dell’iter processuale. Alla base dell’omicidio ci sarebbe stato il movente politico, ovvero la necessità di finanziare, con l'incasso dell'estorsione, l’organizzazione di destra locale, il Fronte monarchico, guidato dal già menzionato Vangioni, e che annoverava Baldisseri quale tesoriere, e, verosimilmente, non era quindi un delitto maturato nel giro di omosessuali e pedofili del circondario.

Comunque il caso desterà enorme risalto mediatico e sarà uno dei fatti di cronaca nera tricolore di rilievo che finirà negli almanacchi. Anche per i depistaggi, i coinvolgimenti di personaggi di caratura nazionale come tra gli altri il principe nero Junio Valerio Borghese, e per i linciaggi mediatici che apriranno al Belpaese un nuovo e discutibile modo di fare giornalismo, sbattendo il presunto mostro in prima pagina, quando ancora gli elementi saranno tutti da verificare.

Anche le modalità del decesso di Lavorini (nella foto, particolare, del ’69, nello scatto tratto dall’archivio di Abebooks.it) saranno controverse anche se, l’ipotesi più plausibile risulterà il collasso cardiocircolatorio causato dall’iniezione con bolla d’aria dopo essere stato sedato da uno sciroppo addizionato con una massiccia dose di tranquillante.