TODAY

4 novembre

Oggi, ma nel 1957, a Parigi, al Palais des sports, il francese Seraphin Ferrer, di 26 anni, alla decima ripresa, davanti a 15mila spettatori, sconfiggeva l'italiano Emilio Marconi (nel particolare della foto ufficiale da detentore della cintura di campione d'Europa), di 30, strappandogli il titolo europeo dei pesi welter di pugilato, entro i 66,67 chilogrammi per i professionisti.

Nella serata il transalpino Cherif Hamia incrociava i guantoni con il tricolore Annibale Omodei, come secondo incontro in cartellone. Il grossetano Marconi era arrivato malvolentieri sotto la torre Eiffel, perché reputava quella oltralpe una trasferta insidiosa, non solo per la potenza fisica dell’avversario, ma anche per un probabile verdetto casalingo combinato a tavolino. Ferrer, che il 26 novembre 1955 aveva dovuto soccombere sotto i colpi del triestino Duilio Loi, nel palazzetto dello sport milanese, nell'evento organizzato per agguantare il titolo europeo dei pesi leggeri, entro i 61,24 chilogrammi nel segmento "pro", cercava la sua rivincita nella categoria welter. Indubbiamente per lui il trionfo su Marconi aveva anche la funzione di poter richiedere la chance mondiale, sempre welter, contro il campione in carica, lo statunitense d'origine italiana Carmine "Carmen" Basilio, da Canastota, del 1927, soprannominato "The upstate onion farmer". Alla fine l’arbitro francese Roger Vaisberg non esitava ad alzare al cielo in segno di vittoria il braccio del pugile di casa tra i fischi degli stessi francesi.

Marconi con la sua boxe essenziale, ma valida aveva vinto moralmente, mettendo più volte in difficoltà Ferrer col suo sinistro possente. Non solo, al nono round Ferrer era andato al tappeto ed era anche stato contato. I giornali francesi del giorno dopo impietosamente non risparmieranno critiche né al direttore di gara né ai promotori della competizione: sostenendo, appunto, la tesi del verdetto preconfezionato.

Marconi aveva ottenuto il suo brevetto da migliore d'Europa dei welter, a Bologna, il 29 ottobre 1956, avendo la meglio sul francese Benedetto Valere, classe 1926. Nel palazzetto parigino, invece, quel 4 novembre '57, nella categoria minore, al franco algerino Cherif Hamia -classe 1931, campione europeo dei pesi piuma, entro i 57, 15 chilogrammi per i professionisti, dal 21 gennaio precedente, quando aveva suonato il belga Jean Sneyers, e ritenuto universalmente nell'ambiente lo sfidante ufficiale al titolo mondiale detenuto dal nigeriano Hogan Kid Bassey- andava peggio: perché veniva inchiodato sul pareggio dalla sorprendente prestazione tecnica di Omodei, pavese originario di Roccafranca di Brescia, del 1933, che era stato convocato all'ultimo momento per sostituire il cremonese Gianni Paini.