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4 novembre
Oggi, ma nel 1979, ad Ajaccio, in Corsica, il transalpino Bernard Derniche, insieme al navigatore Alain Mahe, connazionale, su Lancia Stratos HF in livrea azzurra “Chardonnet”, preparata dall’officina torinese di Claudio Maglioli, si aggiudicava l’edizione numero 23 del Tour de Corse, decima prova su dodici del mondiale rally di quell’anno.
I due francesi (nella foto, particolare, impegnati durante un tratto di trasferimento tra le 22 sessioni speciali da 2.040 chilometri complessivi) erano tra i 12 giunti al traguardo, dei 112 partiti, di una delle gare più blasonate ed impegnative per la disputa al titolo iridato. In quell’occasione il podio era appannaggio totale dei cugini d’oltralpe.
La seconda piazza, infatti, spettava a Jean Ragnotti, al volante della Renault 5 Alpine, e la terza a Pierre-Louis Moreau, a bordo della Porsche 911 SC. La competizione segnava la consacrazione, inizialmente ritenuta irripetibile dai vertici del Lingotto legati alla famiglia Agnelli, della casa automobilistica con sede nella città sabauda.
Squadra corse che già aveva dato ottimi risultati il 26 gennaio precedente, sempre con Darniche e Mahè, nel 47° cimento di Montecarlo. Mentre la Stratos HF bianca “Olio Fiat”, del Jolly Club di Milano, guidata da Tony Fassina, con Mauro Mannini come co-pilota, aveva avuto la meglio nel 21° Rally di Sanremo, il 7 ottobre precedente. Il campionato del mondo, iniziato il 20 gennaio di quel 1979 e che terminerà il 14 dicembre successivo, vedrà l’assegnazione della coppa riservata ai guidatori al finlandese Bjorn Waldegard, su Ford Escort RS 1800 e su Mercedes-Benz 450 SLC. Ma Darniche, originario di Cenon, classe 1942, della scuderia ufficiale Lancia, per certi versi ritenuto dagli addetti ai lavori il continuatore dell’epopea gloriosa, sia a livello europeo che planetario, aperta da Sandro Munari proprio con la Stratos HF contraddistinta dal tricolore “Alitalia” nel periodo agonistico tra il ’74 e il ‘77, farà sua la seconda piazza: potendosi così fregiare della qualifica di vice “top world driver”.