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4 ottobre

Oggi, ma nel 1911, a Tobruch, in Libia, i marinai della prima squadra delle forze navali della regia Marina militare italiana, al comando del vice-ammiraglio Augusto Aubry, prendevano possesso della città che era stata da loro conquistata militarmente il giorno precedente, 3 ottobre. L’azione era avvenuta dopo aver avuto la meglio sullo schieramento turco che era capeggiato dal capitano Mustafa Kemal, comandante dei reparti ottomani in quel comprensorio, futuro eroe nazionale e padre della patria come “Ataturk”, dal 29 ottobre 1923.

L’assalto all’avamposto, ritenuto di rilevanza strategica nella conduzione del conflitto volto alla conquista della Quarta sponda secondo i favorevoli o dello “Scatolone di sabbia” stando ai detrattori della politica espansionistica dell’esecutivo timonato da liberale Giovanni Giolitti, porterà alla battaglia del 22 novembre successivo, scontro che vedrà contrapposti 500 volontari combattenti sotto l’egida del tricolore con la croce savoiarda contro il doppio degli oriundi al servizio della Sublime porta. Il risultato sarà la sonora disfatta delle forze in campo per il Belpaese.

Nel frattempo vi sarà l’agguato, del 26 ottobre, che, a Henni di Sciara Sciat, costerà la vita al capitano Pietro Verri (nella foto, particolare, intento ad incitare i “garibaldini del mare”, nell’assalto alla sciabola che gli sarà letale, in una cartolina commemorativa che ricorderà la medaglia d’oro al valor militare alla memoria che gli verrà conferita proprio per l’estremo sacrificio), ufficiale di carriera ed agente segreto - già inviato in Tripolitania in delicata missione coperta di ricognizione prima dello scoppio delle ostilità, avvenuto il 29 settembre di quel 1911 - il cui contributo era stato prezioso nella mischia per ottenere Tobruch italiana.