Leggo sul Centro la cronaca del consiglio comunale di ieri. Già il titolo è chiaro: seduta a vuoto sulla ricostruzione.

Ma ciò che inquieta sono alcune frasi  scritte si presume da alcuni consiglieri nell'ordine del giorno che boccia una delibera della minoranza:

 Un ordine del giorno voluto «per ricondurre le cose su un giusto binario», è stato detto nel corso del dibattito, «anche perché la proposta di delibera della quinta commissione non è in linea con la legge 77 e con le successive ordinanze».

Tutto nebuloso. Bastava scrivere nell'ordine del giorno che la delibera non era in linea con gli interessi prevalenti in questo momento in città, o era troppo in linea con altri interessi. 

Leggete poi quest'altro passaggio:

 «il rispetto dell’irrinunciabile titolarità del consiglio comunale ad esprimere il proprio parere sui redigenti piani urbanistici, secondo procedure eventualmente anche più snelle rispetto a quelle previste dalla normativa. Procedure che vanno codificate, in modo condiviso, in una norma derogatoria stante lo sconfinamento operato attraverso i decreti commissariali».

E ancora:

 «cabina di regìa ove coordinare, prevenire e comporre eventuali interferenze tra le strutture tecniche operanti sul territorio».

E' noto che le cabine di regia servono a non far nulla.

 Ancora l'ordine del giorno «si determina negativamente in ordine ad atti che causano  un vulnus alle competenze proprie degli organi di direzione politica del Comune in materia di programmazione e pianificazione». 

C'è poi la conclusione di un assessore che propone: di costituire un’associazione per il 6 aprile «che veda tra i protagonisti proprio il consiglio comunale, con il compito di tenere insieme tutte le personalità artistiche. E ciò affinchè la celebrazione di questo dramma, non scemi nel banale». 

 Le ultime tre parole sono perfette.

Ps: leggo sul Corriere della sera (inserto economia e Finanza) che gli unici soldi veri per la ricostruzione dell'Abruzzo sono quelli che arrivano dalle lotterie. E temo che quelli resteranno.