Il miracolo a metà

1 Giugno 2010

In queste ultime settimane sui giornali più importanti d'Italia il gruppo di imprese che ha realizzato il piano Case (che oggi ospita 15 .000 persone) ha fatto pubblicare una pagina a pagamento per rivendicare il miracolo che è stato compiuto all'Aquila in appena nove mesi. Il miracolo (che nella pubblicità viene accostato con una scelta discutibile ai nove mesi che ci vogliono dal concepimento alla nascita di un bambino) è quello di aver realizzato in un tempo così breve "il cantiere che ha dato casa a 15.000 aquilani" con a seguire tutte le meraviglie delle case costruite. Legittimo il desiderio delle ditte di far sapere al mondo quello che hanno fatto all'Aquila. Ma in quella pubblicità manca una parola. Bisognava forse scrivere: aver dato casa "provvisoria" a 15.000 aquilani. Infatti chi abita all'Aquila sa bene che si tratta di case provvisorie in attesa di una ricostruzione che ancora non parte. Ma chi legge il giornale in una qualsiasi città italiana, magari un po' distrattamente  al bar fra un cornetto e un cappuccino, pensa  che gli aquilani hanno riavuto la loro casa. Cosa che non è.  Insomma se miracolo c'è stato, come dice la pubblicità, è quantomeno un miracolo a metà. Ma questo gli italiani è meglio che non lo sappiano.