Fra poche ore le chiese si riempiranno di persone. I suoni e le melodie natalizie accompagneranno il rinnovarsi di un evento che ha cambiato la storia dell'uomo. L'Aquila vive il secondo anno di un Natale triste e anche pieno di incertezza che spesso si fa rabbia. Noi siamo qui nell'avamposto del dolore e della speranza , l'unica cosa che resta se si vuol guardare al futuro , non tanto quello mio e di chi il sei aprile 2009 ha vista interrotta la sua esistenza, quanto quella di tanti giovani che in questa città vogliono restarci. Finisce un altro anno tribolato, nelle casette di legno, cercando di conservare la giusta dignità che è quella che ci chiedono i nostri angeli volati in cielo. Grazie a chi in questo anno ci è stato vicino, grazie a chi lo sarà ancora. Ai miei figli, in questi giorni, quando parlavo del loro futuro dicevo: forza ragazzi, non vi abbattete, sarà dura ma ce la farete. Forza Ragazzi.