Il sogno di Federico
Questo brano è stato scritto da Federico Vittorini che il sei aprile ha perso la mamma e la sorellina.
LA STORIA DI UN SAMPIETRINO
Un bel giorno, dalla mamma roccia, che era situata a est di quella bella città, venne deciso di estrapolare un gran numero di pezzi quadrati di sasso, chiamati SAMPIETRINI… Uno in particolare, aveva molta paura di lasciare la tanto bella e amata montagna, ma gli umani così decisero.
Pietro il Sampietrino, in un bel giorno di maggio, venne caricato su un enorme camion rosso; durante il viaggio, molti dei suoi amici, caddero a causa delle tortuose strade che doveva attraversare il TIR, ma lui “IMPIETRITO” dalla paura, rimase saldo al suo posto. Ad un certo punto, Pietro cominciò a starnutire e spinto dalla voglia di vedere qual era la causa dei suoi malanni, si sporse dalle barriere dell’enorme mezzo di trasporto e vide un gran macello: polvere che si alzava, trapani che si davano da fare come non mai e tanti, tanti altri suoi simili… Ignaro di ciò che stava accadendo, il piccolo Pietro, chiese informazioni ai suoi compagni di viaggio che gli dissero che quella strada così impolverata e disordinata, sarebbe stata la loro nuova dimora!!!
A Pietro mancava tutto della sua vecchia casa, ma grazie alla sua grande determinazione, riuscì a sconfiggere ogni ansia e ogni timore e così il destino gli fece un gran bel regalo: fu il primo sampietrino ad essere posizionato in quella storica strada di quella città con il nome di un uccello, simbolo di forza e lealtà, di coraggio e precisione… L’emozione fu grande e Pietro, in quegli istanti pensava a quanto mamma roccia poteva essere felice di avere un figlio così importante. Gli abitanti della città erano entusiasti al sol pensiero di rivedere la loro strada com’era una volta, senza toppe fatte di asfalto, senza erbetta che nasceva in mezzo alla vecchia pavimentazione perché per troppo tempo non calpestata da esuberanti ragazzini vogliosi di dare due calci ad un pallone o di famiglie felicemente a passeggio, ad osservare ogni singolo dettaglio che li accompagnava verso la piazza…
Pietro ormai, era considerato da tutte la altre pietre un idolo, perché simbolo della rinascita di quella strada e di conseguenza, a mano a mano di tutte la città alata. Ogni giorno che passava, quella strada, assomigliava sempre di più a quella di una volta, bimbi che corrono, ragazzi che parlano, adulti che discutono dei problemi quotidiani.
Tutto stava tornando alla normalità e tutto il popolo della città era felice e spensierato, così come non si vedeva da tempo. Pietro era fiero di vedere tutta quella felicità che emanavano i bambini. Ma anche i grandi e gli anziani, che riacquistavano la loro autonomia e si ricollegavano alle loro abitudini che per molto tempo avevano temuto di non riacquisire.
Con questa breve storia, in alcuni tratti molto realistica, faccio un grande augurio alla mia città, a tutti gli abitanti di essa e a tutti…. I SAMPIETRINI come Pietro!!!
Di Federico Vittorini