È in arrivo un’altra nave con i migranti 

Il ministero dell’Interno assegna lo scalo abruzzese alla Sea Eye 4, impegnata nei soccorsi ai profughi nelle acque libiche

ORTONA. Il porto di Ortona è stato assegnato dal ministero dell’Interno alla nave Sea Eye 4, impegnata nei soccorsi ai migranti nelle acque libiche. È il decimo sbarco in programma in Abruzzo da quando anche lo scalo marittimo della provincia di Chieti è stato inserito tra quelli destinati ad accogliere i profughi: il giorno previsto per l’arrivo dell’imbarcazione dell’organizzazione non governativa (ong) tedesca sarà indicato dalle autorità nelle prossime ore. Molto dipenderà anche dal fatto se saranno autorizzati ulteriori salvataggi oltre a quello già compiuto. In giornata si dovrebbe conoscere pure il numero preciso dei naufraghi. Un dispositivo interforze, coordinato dalla prefettura e dalla questura di Chieti, come è già avvenuto nelle precedenti occasioni, si occuperà dell’ordine pubblico e del trasferimento dei migranti nelle strutture di accoglienza.
L’ultimo sbarco a Ortona risale a meno di un mese fa, ovvero al 25 giugno, quando è attraccata l’Humanity 1 con 106 uomini, donne e bambini provenienti da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Pakistan, Palestina, Sudan e Siria.
La Sea Eye 4 è arrivata in Abruzzo già il 2 giugno 2023, quando la nave è stata sottoposta a fermo amministrativo da parte di capitaneria di porto, guardia di finanza e polizia di Stato. In quell’occasione, infatti, l’ong tedesca ha violato il cosiddetto decreto Piantedosi, che riguarda i salvataggi in mare e impone alle imbarcazioni di arrivare al porto assegnato, senza più bloccarsi per ulteriori interventi, appena ricevuta l’indicazione dell’approdo. In quella circostanza, dopo il primo soccorso a 17 persone e l’ordine di dirigersi in Abruzzo, la Sea Eye «ha invertito la rotta» – per ammissione del suo presidente Gorden Isler – e ha raggiunto una barca di legno, «inadatta alla navigazione», con 32 persone.