A Chieti 240mila tonnellate di rifiuti

15 Gennaio 2011

Contrada Casoni, si inasprisce la protesta, il Comune promette la bretella

CHIETI. I rifiuti di Teramo e ora anche quelli di Pescara nell'impianto di trattamento biologico in contrada Casoni. Un traffico di camion crescente che sta esasperando la pazienza dei residenti costretti a vivere immersi tra i fumi della discarica e i gas emessi dai mezzi pesanti. Sono 240mila le tonnellate di indifferenziata che finiscono annualmente a contrada Casoni, «anche se la struttura» spiega Franco Gerardini, responsabile del servizio rifiuti regionale «potrebbe contenerne 270mila».

Un trend di lavoro ad alto regime in grado di trasformare circa il 50% dei rifiuti conferiti da Teramano e Pescarese in cdr, ossia combustibile da rifiuto. Dettagli insignificanti per le centinaia di residenti che da anni chiedono alle amministrazioni che si sono susseguite di poter vivere una vita normale, senza l'assillo dei cattivi odori e la paura che l'aria possa essere inquinata. «Di chiacchiere ne abbiamo sentite fin troppe e i disagi restano» commenta il presidente dell'associazione «Il bivio» Roberto Orsini «il cattivo odore scandisce le nostre giornate e condiziona anche la nostra vita di relazione. In tanti si sono comprati casa in zona con grandi sacrifici, non ci sembra giusto che i nostri bimbi non possano andare a giocare nei cortili o giardini per la puzza insopportabile che si respira o non si posano invitare amici a casa per lo stesso motivo. Ciò che chiediamo è un controllo serio a 360 gradi sui fumi di scarico emessi dall'impianto per capire se sono nocivi». Orsini annuncia un'assemblea pubblica dove verrà mostrato un documento del 2004, depositato in Regione, nel quale si preannuncia «l'impatto olfattivo» della struttura sull'ambiente. Poi annuncia altre iniziative di protesta più incisive. Intanto l'assessore alla Gestione e valorizzazione delle infrastrutture, Mario Colantonio comunica l'imminente convocazione del tavolo tecnico per la realizzazione della bretella che dovrebbe deviare il traffico dei camion dal centro abitato di contrada Casoni all'impianto. «Stiamo lavorando per reperire il denaro, il vecchio progetto irrealizzabile per una serie di motivi tecnici è stato sostituito da uno nuovo». Ma di tempi di realizzazione non si parla, come non è ancora chiaro chi andrà a sostenere le spese di un'opera che costa oltre un milione di euro. Il Wwf non demorde e continua la sua battaglia al fianco dei residenti di contrada Casoni. «Da anni chiediamo l'utilizzo di centraline per il controllo dell'aria e la realizzazione della bretella, ma le nostre richieste sono statesempre disattese».

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