A lezione di integrazione con 10 università europee
Per cinque giorni 150 studenti nel campus per sviluppare il “Progetto Ingenium” Aumentano le relazioni culturali e la possibilità di sostenere esami all’estero
CHIETI. Benessere, tecnologia e salute. Ruota attorno a questi tre temi il calendario di eventi proposto dall’università d’Annunzio che fino a venerdì ospita la prima edizione degli “Ingenium days”. Dieci giorni di lezioni, seminari, workshop, tavole rotonde e tante altre iniziative che lasciano spazio anche alla socializzazione tra ragazzi e docenti in un confronto che si prefissa di abbattere i confini tramite il sapere condiviso.
I primi cinque giorni dell’evento si sono tenuti all’Università di scienze applicate di Karlsruhe, in Germania, e da ieri sono partiti nell’ateneo dannunziano. Il progetto coinvolge dieci università di diversi Paesi europei, tra cui Italia, Romania, Germania, Bulgaria, Irlanda, Finlandia, Grecia, Spagna, Francia e Svezia. Con il benvenuto del coro accademico, ieri mattina c’è stata la cerimonia di benvenuto a cui hanno partecipato più di 150 studenti delle università partner, accolti dal personale di ateneo con il rettore Liborio Stuppia, il sindaco di Pescara Carlo Masci e l’assessore di Chieti Manuel Pantalone.
«Il progetto dura quattro anni», spiega Marcello Costantini, responsabile del campus europeo Ingenium, «con il progetto gli studenti che si immatricolano alla d’Annunzio possono sostenere gli esami nelle università partner e avere un titolo di studio europeo». L’evento abbatte, quindi, i confini internazionali così come nelle intenzioni programmate dal neorettore Stuppia. «Proporre eventi internazionali era nel mio programma per l’ateneo», dice, «questo progetto permette agli studenti di conoscere diverse culture, società e di arricchirsi. Ho due sogni: il primo quello per cui le università riescono a far crescere il livello culturale dei propri Paesi perché dobbiamo prenderci la responsabilità di rilanciare la cultura che è uno dei migliori strumenti di prevenzione per le guerre e per il conflitto; il secondo è quello di poter dire un domani che uno studente si sia laureato in Europa arricchendosi da un punto di vista culturale».
L’obiettivo di Ingenium è creare una vera è proprio rete tra gli atenei cosicché gli studenti che ne fanno parte possano sfruttare programmi di studio e qualificazione di alta qualità con componenti digitali condivisi all’interno di Ingenium Alliance. Per gli studenti, il progetto è quindi un’opportunità di scambio, oltre che di crescita. «È stato bello perché abbiamo fatto tante attività come “team building”, discusso di diversità, di come abbattere le barriere ideologiche e gli stereotipi», commenta Andrea Pimpini, 20 anni, rappresentante degli studenti per il progetto Ingenium, di ritorno dalla Germania, «consiglio ai miei coetanei di partecipare perché costruire un’università europea è un valore aggiunto al proprio curriculum. Prendi contatti con docenti stranieri per il tuo futuro, apprendi con metodi di insegnamento tipici di ogni nazione e stringi anche nuove amicizie».
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