Aborto negato a Vasto, il primario risponde: “Abbiamo solo medici obiettori”

Arriva la risposta del direttore della ostetricia e ginecologia dell’ospedale di Vasto alla denuncia raccolta dal collettivo Zona fucsia di una donna che, recatasi in ospedale per un’interruzione di gravidanza, si sarebbe sentita dire: “Bisogna prima sentire il battito del feto” e “è troppo presto”
VASTO. Il collettivo Zona fucsia denuncia il trattamento ricevuto da una donna (che è voluta rimanere anonima) in ospedale per un’interruzione di gravidanza e il primario smentisce. Secondo la testimonianza raccolta, la donna sarebbe andata al reparto di ginecologia dell’Ospedale di Vasto per richiedere l’interruzione gravidanza e avrebbe ricevuto sguardi giudicanti, per poi essere isolata in un corridoio e ostacolata con informazioni false e ideologiche. Secondo il racconto ricevuto, la caposala avrebbe affermato che l’aborto non era possibile perché “bisognava prima sentire il battito del feto” e che, in ogni caso, era “troppo presto” per procedere.
Il direttore della ostetricia e ginecologia dell'ospedale di Vasto, Gabriele D'Egidio, ha smentito duramente, in una nota, la notizia diffusa dal Collettivo Zona Fucsia in merito a quanto accaduto: "È prassi effettuare il certificato che avvia all'interruzione dopo aver fatto una ecografia che accerta lo stato di gravidanza. E questo è stato detto alla donna che è stata trattata come tutte le altre. Le sono state date le informazioni dovute, che identificano un percorso, e a quello ci si deve attenere. Si fa l'ecografia, si compila il certificato e si indirizza la donna all'ospedale che pratica l’interruzione volontaria di gravidanza, che a Vasto è temporaneamente sospesa per mancanza di medici non obiettori. Questa è la verità, l'unica, il resto è polemica pretestuosa e mistificatoria".