Da Ortona al Senegal: «Così porto ai bambini tutta la gioia del calcio»

Il progetto di Mohammad “Mimmo” Gueye, capitano del Victoria Cross: «Togliamo i ragazzi dalla strada, tanti hanno talento: li porterò qui»
ORTONA. Il Victoria Cross Ortona abbraccia l’Africa. In Senegal sta per nascere la “Victoria Cross Academy” per volontà di un calciatore del club ortonese di Seconda categoria, il capitano Mohammad Gueye, per tutti a Ortona semplicemente “Mimmo”. Con suo fratello, che non si è mai mosso dall’Africa, nel 2019 Gueye ha fondato a Rufisque, nella regione senegalese di Dakar, una piccola scuola calcio per far divertire e sognare decine di bambini dai cinque ai quindici anni. «Piano piano se ne sono aggiunti sempre di più», dice Mimmo. «Sono stato lì a febbraio l’ultima volta», racconta, «e c’erano quasi sessanta bambini. Per un mese abbiamo fatto un po’ di esercizi di tecnica e tante partitelle. Il talento c’è». La scuola è gratuita «e per sempre lo sarà», precisa Mohammad, che con i suoi soldi di tanto in tanto acquista materiale sportivo e lo spedisce in Senegal per dare una mano al fratello a portare avanti il progetto.
«Ora ci serviamo del campo sportivo di una scuola, ma vogliamo costruirne uno tutto nostro e alzare il limite d’età degli iscritti». Per lui l’Academy serve «per non far rimanere i ragazzi per strada» e per offrire reali possibilità ai più promettenti. «Due di loro sono già stati portati in Francia, al Lione e al Nantes, mentre altri hanno raggiunto diverse squadre in Italia, anche in Abruzzo», racconta emozionato Mimmo che si rivede in quei giovani, lui che ripete sempre di aver «perso il treno». A dodici anni, infatti, era stato selezionato in Africa dall’Inter fra trecento bambini, «ma il destino ha voluto che andasse diversamente». Non vuole ripensare a quel periodo, gli fa troppo male, e preferisce parlare del presente: «Voglio dare a tanti altri bambini di talento quelle stesse possibilità, come se fosse una mia rivincita, perché so cosa significa patire e avere la fame per il calcio».
A ventuno anni Mimmo è tornato in Italia e prima di arrivare in Abruzzo per lui è stato tutto un girovagare per lo Stivale fra lavoro, calcio e famiglia. La sua prima città è stata Bergamo, dove c’era uno dei suoi otto fratelli. In Lombardia ha giocato con diverse squadre dall’Eccellenza in giù. Poi una lunga parentesi a Roma, con esperienze calcistiche fra i dilettanti laziali, fino al beach soccer. Nella provincia romana si è sentito coccolato: «Voglio ringraziare la famiglia Gioacchini per avermi accolto con i miei cari a Focene», ci tiene a dire. Le cose belle però non dovevano finire lì, e quando Mimmo pensava di aver ormai chiuso col calcio giocato, ecco l’incontro con Giampiero Misci e Pasquale Leonelli a Ortona, dove Mimmo si è dovuto trasferire per lavoro nel 2018.
Il Victoria Cross esisteva da appena tre anni. «Ci siamo incontrati per caso in una partita di calcetto al palasport di Caldari», racconta. «A fine partita si sono avvicinati a me proponendomi di entrare in squadra, e lì è nato “Mimmo” (ride, ndc)». È stato un colpo di fulmine umano e calcistico. «Ho giocato in tante squadre, ma quasi tutto l’amore che ho ricevuto nel calcio me l’ha dato il Victoria Cross. Voglio ripagarli per tutto quello che mi hanno dato, intitolandogli la scuola calcio e portandogli qualche giocatore». Il club ortonese è la sua «squadra del cuore», e Mimmo nel cuore ce l’ha anche Giampiero Misci.
«Mimmo è il nostro emblema», dice il presidente prima di raccontare l’ultimo gesto d’amore del capitano verso la sua società: «A "soli" 42 anni, domenica scorsa è venuto con noi in trasferta correndo per novanta minuti pur avendo passato la settimana con la febbre, in pieno Ramadan». Ortona per Mimmo è ormai casa. Qui vive con la moglie Awa e i figli Ale, Omar e Fatima, tutti nati in Italia. Oltre a regalare sogni ai bambini di mama Africa, Mohammad conserva un suo sogno personale, quello di diventare allenatore, magari proprio del Victoria Cross: «Sto studiando per prendere il patentino e quando smetterò di giocare mi vedo dirigente o allenatore della squadra. Non voglio mollarli finché non saliamo di un’altra categoria». Ma il Victoria Cross, quest’anno, deve salvarsi in Seconda. «Inshallah», risponde Mimmo.
@RIPRODUZIONE RISERVATA