Accoltella il fratello durante una lite
Superficiale la ferita prodotta dalla lama, l'aggressore rischia una denuncia per lesioni
CHIETI. Una lite tra due fratelli poteva trasformarsi in tragedia. A scatenare il diverbio sarebbero stati futili motivi legati all'attività che svolgono entrambi nella stessa azienda, un depositito per materiale ferroso. Durante la discussione uno dei due ha colpito l'altro con un coltello alla coscia sinistra. Il colpo è stato schivato, così la lama è riuscito a lacerare la stoffa dei pantaloni e a raggiungere solo in modo superficiale, anche se esteso, la coscia dell'aggredito.
Sui motivi della lite scoppiata tra i due i fratelli di origine campana, ma trapiantati da diversi anni a Villamagna, stanno indagando i carabinieri della locale stazione. Indagini delicate che dovranno accertare se il fendente sferrato dall'aggressore è stato deviato solo grazie alla prontezza della vittima. Ma se sull'episodio rimangono ancora molte ombre, il dato certo è che se la lama avesse raggiunto la coscia all'altezza dell'arteria femorale le conseguenze sarebbero state ben più gravi per il giovane di 30 anni finito poi in ospedale.
I fatti si sono svolti ieri mattina, intorno alle 11, i due si sono affrontati prima a parole poi uno dei due ha perso la testa e ha messo fine alla discussione vibrando il colpo contro l'altro. Non è ancora chiaro se il ferito è stato soccorso dal fratello e trasportato al policlinico di Colle dell'Ara. Il ferito e arrivato al pronto soccorso trasportato su una macchina privata. Nessuno, dunque, subito dopo l'accoltellamento ha ritenuto opportuno chiamare il 118 e allertare di quanto fosse accaduto le forze dell'ordine. Solo successivamente sarebbero stati allertati i carabinieri di Villamagna che una volta giunti all'ospedale hanno fatto scattare le indagini per risalire a causa e dinamica dei fatti.
Il giovane, una volta arrivato al pronto soccorso, non ha potuto mentire ai medici che hanno subito identificato la natura della ferita provocata inequivocabilmente da un'arma da taglio. Il giovane, nonostante il taglio superficiale, presentava un'abbondante perdita di sangue. In un primo momento i medici hanno temuto che l'emorragia potesse collegarsi a una lesione dell'arteria femorale, successivi controlli hanno poi evidenziato l'integrità del vaso. La ferita è stata così suturata con una decina di punti e subito dopo, il ferito, ha deciso di lasciare l'ospedale per tornare a casa. Considerata la progosi che non supera i 40 giorni (15) ora il fratello rischia l'accusa per lesioni, ma solo se il ferito deciderà di querelarlo.
Sui motivi della lite scoppiata tra i due i fratelli di origine campana, ma trapiantati da diversi anni a Villamagna, stanno indagando i carabinieri della locale stazione. Indagini delicate che dovranno accertare se il fendente sferrato dall'aggressore è stato deviato solo grazie alla prontezza della vittima. Ma se sull'episodio rimangono ancora molte ombre, il dato certo è che se la lama avesse raggiunto la coscia all'altezza dell'arteria femorale le conseguenze sarebbero state ben più gravi per il giovane di 30 anni finito poi in ospedale.
I fatti si sono svolti ieri mattina, intorno alle 11, i due si sono affrontati prima a parole poi uno dei due ha perso la testa e ha messo fine alla discussione vibrando il colpo contro l'altro. Non è ancora chiaro se il ferito è stato soccorso dal fratello e trasportato al policlinico di Colle dell'Ara. Il ferito e arrivato al pronto soccorso trasportato su una macchina privata. Nessuno, dunque, subito dopo l'accoltellamento ha ritenuto opportuno chiamare il 118 e allertare di quanto fosse accaduto le forze dell'ordine. Solo successivamente sarebbero stati allertati i carabinieri di Villamagna che una volta giunti all'ospedale hanno fatto scattare le indagini per risalire a causa e dinamica dei fatti.
Il giovane, una volta arrivato al pronto soccorso, non ha potuto mentire ai medici che hanno subito identificato la natura della ferita provocata inequivocabilmente da un'arma da taglio. Il giovane, nonostante il taglio superficiale, presentava un'abbondante perdita di sangue. In un primo momento i medici hanno temuto che l'emorragia potesse collegarsi a una lesione dell'arteria femorale, successivi controlli hanno poi evidenziato l'integrità del vaso. La ferita è stata così suturata con una decina di punti e subito dopo, il ferito, ha deciso di lasciare l'ospedale per tornare a casa. Considerata la progosi che non supera i 40 giorni (15) ora il fratello rischia l'accusa per lesioni, ma solo se il ferito deciderà di querelarlo.
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