Acqua a Chieti, l’Aca nega: "Non c'è nessuna emergenza"
L’ente smentisce: la diminuzione è solo di 3 litri al secondo, il Comune ha letto male. Ma stasera e sabato rubinetti a secco
CHIETI. Il sindaco incontra il prefetto e reitera, in una lettera indirizzata all’Aca, la richiesta di delucidazioni sulla riduzione idrica comunicata lunedì al Comune con un fax di poche righe. L’Aca, di contro, parla di “errore di lettura del fax inviato” e ribadisce come non ci sia alcuna emergenza idrica nel Comune di Chieti. Dove, però, stanotte verranno chiusi i rubinetti, dalle 22 alle 6 di domani mattina, in tutta la città. Operazione che verrà ripetuta sabato notte in quanto l’Aca, sempre ieri, ha anticipato l’abbassamento di 60 litri al secondo della portata idrica sul Colle, nella giornata di domani, per un black out elettrico che impedirà alle pompe di spingere la solita quantità di acqua sulla parte alta cittadina. Botta e risposta tra Comune e Aca a suon di lettere. Ma la situazione, ormai, ha assunto connotati grotteschi a tutto discapito dei cittadini. Che, ovviamente, subiranno le chiusure idriche notturne programmate e sono costretti a convivere da una decina di giorni, specie allo Scalo, con una portata idrica insufficiente a raggiungere i piani alti delle abitazioni. Non a caso Lorenzo Cesarone, responsabile del movimento consumatori Acai, ha chiesto un incontro urgente con il direttore generale dell’Aca, Candeloro Forestieri. Inoltre è pronto a presentare il conto ad Aca e all’Ente regionale servizi idrici (Ersi) per i danni subiti dagli utenti teatini.
«Vogliamo sapere che fine hanno fatto i soldi pubblici che dovevano servire al potenziamento della rete del Giardino e pretendiamo che la Regione», attacca Cesarone, «affronti con decisione i problemi di gestione dell’acqua passati nelle mani di un ente, l’Ersi, già commissariato in partenza».
Intanto ieri l’Aca, in una nota dal sapore beffardo indirizzata ai soli organi di informazione e non al Comune di Chieti, ha tentato di smorzare le polemiche sulla riduzione di 31 litri al secondo della portata idrica del serbatoio della Civitella anticipata lunedì, tramite un fax stringato e poco leggibile, ai vertici di palazzo d’Achille. Secondo l’Aca il Comune ha interpretato male la comunicazione. «Si parlava testualmente di una possibile diminuzione di 3 litri di acqua al secondo» sostengono dall’Aca, «e non di 31 litri al secondo come è stato interpretato dal sindaco Di Primio. Pertanto i cittadini di Chieti possono stare tranquilli visto che stiamo parlando di una riduzione di 3 litri al secondo su 360 litri al secondo erogati, in totale, a Chieti alta e allo Scalo».
Non basta. L’Aca asserisce altresì che la misura di riduzione «non è stata ancora attuata considerando il calo delle temperature registrato negli ultimi giorni» malgrado, ad onor del vero, le temperature siano cresciute sensibilmente nell’ultima settimana. L’azienda acquedottistica, poi, parla di «una comunicazione a scopo precauzionale inviata a tutti i 64 Comuni serviti» anche se, di solito, riduzioni irrisorie di 3 litri al secondo non siano mai state comunicate prima. Tanto che il sindaco è andato su tutte le furie per un siparietto arrivato, stranamente, dopo la burrascosa assemblea informale dell’Aca di lunedì in cui il sindaco ha denunciato l’esistenza di un partito dell’acqua che farebbe capo al Pd.
Jari Orsini
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