Acqua non pagata Sigilli ai contatori di diecimila morosi
L’ente deve incassare ancora 10 milioni di euro dagli utenti Solleciti con spese legali di cento euro: protesta Valente
LANCIANO. Recuperare circa 10 milioni di euro dagli oltre 10 mila utenti morosi che da anni non pagano le bollette dell’acqua. È l’obiettivo della Sasi, la società del servizio idrico integrato: recuperare milioni di euro necessari per mandare avanti l’azienda e assicurare un servizio adeguato ai cittadini. Un obiettivo importante visto che il presidente Domenico Scutti, ha inserito il recupero delle morosità per almeno 1.200.000 euro entro il 2013, come uno degli obiettivi che i dipendenti devono raggiungere quest’anno per ottenere il premio produzione.
«È fondamentale recuperare i soldi perché servono per far funzionare un’azienda che offre tre servizi: acqua, depurazione e scarichi fognari a oltre 163mila utenti», dice Scutti, «per mandare avanti l’azienda, assicurare il servizio, che ha spese notevoli, come ad esempio 3 milioni di euro annue di energia elettrica, per gli stipendi ai dipendenti, la manutenzione alle reti. Avere 10 mila morosi è “fisiologico”, ma comunque è un dato importante. Dà fastidio che ad evadere i pagamenti siano sempre gli stessi. L’unico modo che abbiamo per combattere i morosi, è chiudere i contatori, e lo stiamo facendo».
Prima della disattivazione del servizio la Sasi manda le raccomandate con sollecito di pagamento con spese legali incorporate. Spese legali che per il vicesindaco, Pino Valente, sono esorbitanti. «Si tratta di 100 euro di spese», dice Valente, «che si aggiungono alla bolletta colpendo così quelle famiglie che non stanno pagando l’acqua perché messe in ginocchio dalla crisi. Siamo d’accordo nel dover fermare i furbi, le bollette vanno pagate, ma tra queste c’è ci è in difficoltà e si vede aumentare la bolletta di altre 100 euro. La Sasi dovrebbe concedere agevolazioni a coloro che hanno perso il lavoro, sono in mobilità».
«Le spese legali», risponde Scutti, «sono tariffe imposte dalle legge non sono a nostra discrezione. Alle famiglie in difficoltà dilazioniamo i pagamenti». Scutti ricorda che dallo scorso anno la Sasi, per recuperare i soldi senza pesare sui bilanci familiari, ha cambiato la fatturazione delle bollette dividendole in trimestrali, semestrali o annuali in base ai consumi: maggiore è la bolletta, maggiore il numero di rate.
Una buona notizia per la lotta all’evasione viene dai Comuni: non sono più nell’elenco dei morosi. «Da maggio 2012 abbiamo finito di installare tutti i contatori negli edifici comunali sprovvisti», dice Scutti, «e questo ci permetterà di recuperare circa un milione di euro ogni anno. I contatori negli edifici comunali permettono di risolvere anche eventuali anomalie».
Teresa Di Rocco
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