Tecniche irrigue
Ai ricercatori del Cotir solo due mesi di stipendi
VASTO. A fine gennaio la Commissione agricoltura della Regione aveva riconosciuto la legittimità delle richieste dei lavoratori del Cotir, il Consorzio delle teniche irrigue, in stato di agitazione,...
VASTO. A fine gennaio la Commissione agricoltura della Regione aveva riconosciuto la legittimità delle richieste dei lavoratori del Cotir, il Consorzio delle teniche irrigue, in stato di agitazione, e si era resa disponibile ad intervenire presso l’assessorato al bilancio della Regione per trovare la somma necessaria a garantire il pagamento di dieci stipendi arretrati.
Giovedì scorso, finalmente, sono arrivati i primi emolumenti. Si tratta, però, solo degli emolumenti di due mesi di cassa integrazione.
«I lavoratori devono ricevere dieci mensilità. Ma come possono continuare a vivere in queste condizioni?», chiedono i sindacati puntando il dito sul disagio vissuto negli ultimi due anni in tutto il settore agricolo.
«Il Cotir sta male ma non sta meglio il Consorzio di bonifica», rimarca Ada Sininberghi della Cgil.
Eppure la Regione aveva garantito ai sindacati Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uilma-Uil che avrebbe fatto il possibile per garantire un futuro certo al centro di ricerca e ai ricercatori. «Ma quale futuro certo? Al Cotir si respira da mesi incertezza. Il comportamento dei dipendenti è encomiabile. Nonostante tutto vanno avanti. Ma come si può vivere senza stipendi?», insiste la Flai-Cgil.
La speranza di tutti è che a breve arrivino altri arretrati. In caso contrario è probabile che i lavoratori riprendano la protesta.
«La questione è delicata e importante. La ricerca è importante», ribadisce la Cgil.
I lavoratori del Cotir lo scorso gennaio avevano inscenato una nuova protesta davanti ai cancelli della struttura di contrada Zimarino chiedendo l’intervento della politica per la soluzione dei loro problemi. (p.c.)
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