Allarme usura: in provincia di Chieti 830 aziende a rischio
Confartigianato: “Non lasciamo soli gli imprenditori”
CHIETI. Allarme usura in Abruzzo: nel 2024 nella sola provincia di Chieti sono ben 830 le aziende a rischio. Ed è un dato che preoccupa non poco: il Chietino, infatti, è al secondo posto in Italia per aumento del triste fenomeno (dopo Benevento). L'allarme è stato lanciato dal Centro studi di Confartigianato Imprese Chieti-L'Aquila, che ha elaborato i dati contenuti in un'indagine della Cgia di Mestre. Le categorie interessate sono artigiani, esercenti, commercianti o piccoli imprenditori che sono precipitati nell'area dell'insolvenza e quindi sono stati segnalati alla Centrale dei Rischi della Banca d'Italia.
Nell'Aquilano le imprese a rischio sono 589, cioè 7 in meno del 2023 (-1,2%). In chiave regionale i numeri non sono di certo più rassicuranti: sul territorio regionale lo spettro dell'usura minaccia 3.229 imprese, con un aumento di 150 unità rispetto all'anno precedente, pari al +4,9%, dato che colloca la regione al quarto posto della classifica, dopo Campania (+7,8%), Liguria (+6,6%) e Lazio (+6,3%).
"Bisogna rafforzare il Fondo di prevenzione dell'usura, l'unico strumento istituzionale capace di fornire sostegno agli imprenditori vulnerabili", è la sollecitazione che arriva da Confartigianato Chieti-L'Aquila. "Vanno adottate misure strutturali per favorire l'accesso al credito e promuovere politiche che tutelino le imprese dall'insolvenza, causata, in molti casi, da mancati pagamenti da parte dei committenti. È fondamentale non lasciare soli gli imprenditori in questa fase critica".
@RIPRODUZIONE RISERVATA