Annullati oltre cento matrimoni: coppie troppo immature e litigiose
Il bilancio dell’attività svolta nel 2021 in Abruzzo e Molise presentato a Chieti nel giorno dell’inaugurazione dell’anno giudiziario: "Nonostante le chiusure degli uffici, i numeri restano gli stessi del periodo precedente al Covid"
CHIETI. Il numero di cause per l’annullamento dei matrimoni di fronte al tribunale ecclesiastico resta pressoché invariato rispetto agli anni pre-pandemia, nonostante i mesi di chiusura del tribunale dovuti proprio all’emergenza sanitaria. Il dato, insieme a quello dell’aumentata litigiosità pure rilevata, fa pensare a un effetto Covid che si può rintracciare tra le righe della relazione del responsabile del Tribunale ecclesiastico interdiocesano abruzzese e molisano (Teiam), don Antonio De Grandis, che ieri pomeriggio ha inaugurato l’anno giudiziario.
Nel 2021 il Teiam si è occupato di 239 cause, di cui 159 ereditate dall’anno precedente e 80 nuove, e ha emesso 111 sentenze più un’archiviazione. Per quanto riguarda i capi di nullità che fanno dichiarare un matrimonio fallito, al primo posto c’è quello relativo al «grave difetto di discrezione di giudizio». Una locuzione che raggruppa l’ampio e variegato settore delle problematiche psichiche dei coniugi, dell’immaturità psico-affettiva e dell’incapacità di assumere gli oneri matrimoniali.
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