VASTO

Anziani senza cure, l’allarme: «I giovani medici non vogliono venire qui»

26 Gennaio 2025

La carenza di professionisti nelle aree interne costringe chi non è in buona salute a trasferirsi sulla costa. Lella (Pd): servono sussidi che portino ad accettare incarichi di lavoro meno comodi su questo territorio

VASTO. La desertificazione della sanità, ossia la carenza di medici di base nell’Alto Vastese sta provocando un altro fenomeno: l'esodo di centinaia di anziani verso la costa e nelle grandi città in cui abitano figli e parenti. Lasciano la loro casa e il loro paese perché non riescono a curarsi. Torneranno forse a primavera. C'è anche chi non vuole tornare più perché ha paura di non essere assistito nel momento del bisogno. La carenza di medici è un problema un po’ in tutta Italia, ma per e piccole comunità dell'entroterra vastese il problema è grave.

«La verità è che i giovani medici non vogliono venire qui e allora occorre trovare il modo per convincerli», dice Cristina Lella, ex sindaco di Torrebruna e segretaria del Circolo intercomunale del Pd dell'Alto Vastese che comprende Castiglione Messer Marino, Castelguidone, Celenza sul Trigno, Guilmi, Roccaspinalveti, San Giovanni Lipioni, Schiavi,Fraine e Torrebruna. «La Asl sta facendo il possibile, ma servono incentivi. Qualcosa che porti ad accettare un incarico che sicuramente è meno comodo di un lavoro in una località della costa. La Regione deve prevedere incentivi che convincano i giovani medici ad accettare l'assistenza nell'Alto Vastese.

Chi accetta sa che si tratta di un lavoro che dovrebbero fare per le utenze spalmate in più comuni. Va ripagato con qualcosa. La Regione deve programmare e organizzare un livello assistenziale sul territorio evitando le corse verso gli ospedali o l'esodo vero altri territori. La salute è un diritto fondamentale. Ringraziamo i medici che in via sperimentale hanno accettato di venire, ma un malato ha bisogno di un medico che conosca l'anamnesi del proprio assistito e che sia disponibile quando serve. Occorre trovare una soluzione per convincere i medici ad accettare incarichi nell'Alto Vastese. Questo eviterebbe disagevoli trasferimenti».

Ad affiancare l'appello di Cristina Lella ci sono anche i Giovani democratici: «Questo stato di emergenza», scrivono in una nota, «nonostante più volte denunciato da amministratori della zona, non sembra essere una priorità della Regione. Ci uniamo all’appello/protesta sollevata dal circolo intercomunale Pd dell’Alto Vastese e ci uniamo attorno alle centinaia di famiglie che si vedono abbandonate al loro destino, a quella parte di popolazione che per richiedere un supporto medico è ormai costretta a spostarsi fuori paese».