Centrale a biomasse

Appello al Consiglio di Stato dopo il ricorso respinto

VASTO. Tanta amarezza, ma nessuna voglia di gettare la spugna. Continua la sua battaglia il Comitato cittadino per la tutela del territorio dopo la sentenza del Tar di Pescara che ha respinto il...

VASTO. Tanta amarezza, ma nessuna voglia di gettare la spugna. Continua la sua battaglia il Comitato cittadino per la tutela del territorio dopo la sentenza del Tar di Pescara che ha respinto il ricorso contro la centrale a biomasse della Istonia Energy. L’impianto, a 200 metri dalla riserva naturale di Punta Aderci, si farà.

Il via libera è arrivato dai giudici amministrativi, secondo i quali la società proponente ha tutte le carte in regola per costruire la centrale che “si inserisce all’interno della zona industriale di Punta Penna senza incidere negativamente sull’attuale contesto paesaggistico dei luoghi”. «Ricorreremo al Consiglio di Stato», annuncia Michele Celenza, portavoce del Comitato che tramite il Wwf aveva presentato ricorso al Tar, facendo leva soprattutto sulla mancanza dello studio d’incidenza ambientale necessario, secondo i ricorrenti, per la vicinanza di un sito di interesse comunitario (Sic). Argomentazioni che non hanno convinto i giudici amministrativi e che ripropongono la necessità che sia la politica, a tutti i livelli (locale, provinciale e regionale) ad adoperarsi per il cambio di destinazione urbanistica di Punta Penna.

«La cosa più grave e preoccupante di questa sentenza è non riconoscere la fascia di protezione esterna della riserva come zona off limit per centrali ed impianti ad alto impatto ambientale», commenta l’assessore ai lavori pubblici, Marco Marra (Prc), «ma ci sono anche altri passaggi inquietanti, soprattutto quelli che richiamano i pareri favorevoli della Sovrintendenza ai beni archeologici e dell’Arta. Inutile negarlo, questa sentenza è una sconfitta che riapre la strada alla mega centrale a biomasse della ditta Puccioni. Non ci resta che dare vita a una grande mobilitazione popolare per cercare di incidere a livello regionale», conclude Marra. (a.b.)

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