Ari, paese della memoria invitato da Mattarella
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Le immagini dell’eccezionale esperienza a Roma del sindaco e degli studenti Il regista Viani racconta la bellezza di un luogo amato persino da Pirandello
ARI. «Quanto verde, quanto sole» ha esclamato stupito Luigi Pirandello alla vista di Ari. Non di meno ha fatto Alberto Savinio nel suo libro di viaggio in Abruzzo " Dico a te Clio ". Il dottor Giuseppe D'Alessandro, medico e umanista, con il suo operato ha scritto una importante pagina di storia arese dell'inizio del '900, creando un ospedale di fronte casa sua dove ha curato migliaia di persone, senza distinguere i ricchi dai poveri. E' stato anche un mecenate invitando nel suo paese numerose personalità della cultura del tempo come Pirandello, D'Annunzio, Francesco Paolo Tosti, Cesare De Titta, Elettra Marconi, C.M. Franzero e Oscar Wilde.
E poi Giuseppe Bucciante, noto avvocato appassionato di arte e cultura, recentemente scomparso, anch'egli scrittore: dalla sua casa sono passati famosi letterati ed artisti tra questi Corrado Alvaro. Meta di vacanza dei grandi del novecento visitarla oggi significa ancora avere quella piacevole sensazione di muoversi dentro un quadro impressionista. L'esplosione dei colori nutre l'animo del visitatore come una droga di cui non potrà più fare a meno.
La brezza che giunge dal mare, attraversando le vallate del Foro e del Dendalo, rende leggero lo sguardo che si perde incantato, rapito, oltre la linea dell'orizzonte. Ari, per la sua vocazione paesaggistica, per la sua bellezza, per la sua storia, si propone da sempre come una finestra sul mondo. Da più di un decennio anche come avamposto, presidio, della legalità e della memoria. Sede dell'associazione "Emilio Alessandrini" il magistrato ucciso da Prima Linea, presieduta da Ennio Di Francesco. Laboratorio esperienziale a cielo aperto dove l'intera collettività Arese è coinvolta attivamente in collaborazione con l'intera amministrazione comunale e dal suo giovane sindaco Marcello Salerno.
Le scuole elementari e medie, durante l'anno, sono impegnate in ricerche di gruppo. Studi e produzioni di elaborati. Per concludersi, nell'imminenza della chiusura dell'anno scolastico, con la "Passeggiata della Memoria".
In maniera sobria, pacata, senza strombazzamenti e sfilate di auto blu, sciami di ragazzi delle scuole di Ari, Giuliano Tetino e Miglianico, che di colore blu hanno solo i grembiuli, seguiti attentamente dai loro insegnanti, sostano in silenzio davanti ai monumenti che ricordano i servitori dello stato. Qualcuno prende appunti, altri scattano foto, i più volenterosi, invece, leggono gli articoli della costituzione.
Per un attimo, come per incanto, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Donato Iezzi, il giovane sindaco di Torino di Sangro morto nel 2003 nell’adempimento del proprio dovere, e tanti altri eroi della Patria sembrano materializzarsi piacevolmente tra i ragazzi. Una struggente sensazione di bellezza e libertà si legge nei volti delle scolaresche pervadendo il luogo di un aura magica. L'orrore non ha più spazio e fa un passo indietro arrossendo. Lunedì scorso, in occasione della giornata nazionale della memoria, alla presenza del Presidente della Republica, Sergio Mattarella, e delle più alte autorità dello Stato, una piccola delegazione di studenti, insieme al sindaco Salerno, al presidente Ennio Di Francesco, ha raggiunto Montecitorio a Roma.
Vederli in tivvù seduti composti sugli scranni del potere nazionale faceva un certo effetto. Chissà se fra qualche anno qualcuno di loro siederà di nuovo in quel luogo ricoprendo qualche carica importante. Mi piace pensare che dirà che viene Ari, un posto bellissimo, ricco di storia, tradizioni e cultura. Il paese della memoria.
*(regista cinematografico
e cultore delle tradizioni)