Asl Chieti, tirocini non pagati: i prof verso lo sciopero
Tutor, docenti e direttori dei corsi universitari senza compensi da 2 anni: oggi l’assemblea. Gli studenti: impossibile completare gli studi. L’azienda: pronti 350mila euro
CHIETI. L’allarme arriva dagli studenti: tirocini bloccati, impossibile completare il corso di studio, a rischio anche le tesi di laurea. È una studentessa di Ostetricia a chiamare la redazione del Centro: dice che parla a nome della quarantina di iscritti ad Ostetricia, oltre che dei colleghi che frequentano Tecniche di laboratorio. Ma ben presto si capisce che il problema riguarda tutti circa 750 iscritti ai 13 corsi delle Professioni sanitarie, uno dei settori cardine dell’ateneo d’Annunzio. Circa dieci giorni fa sono iniziate ad arrivare telefonate che hanno gettato nel panico i ragazzi: «Dicevano», spiega la studentessa di Ostetricia, «che i tirocini si sarebbero fermati e non si sapeva quando avrebbero ripreso, né il motivo dello stop. A me hanno telefonato il 17 ottobre e da allora sto ancora aspettando la ripresa. Io e le mie compagne a questo punto ci siamo informate e ci hanno detto che il blocco dei tirocini era dovuto al mancato pagamento delle attività di tutoraggio da parte della Asl». A questo punto, i ragazzi hanno cominciato a inviare lettere alla Asl e all’università e i vertici delle due istituzioni hanno cercato di porre subito rimedio al problema. Sono circa 170 i tutor della Asl che seguono gli studenti universitari della Professioni sanitarie, ma altrettanti sono anche i docenti a contratto e i direttori dei corsi di laurea, cioè tutta la parte che si occupa della docenza frontale. Tutti stipendiati dalla Asl, anche hanno avuto lo stesso problema di chi si occupa del tirocinio pratico. Lunedì scorso si è svolta una riunione dei vertici Asl e di quelli universitari alla presenza, tra gli altri, del manager Pasquale Flacco, del direttore amministrativo Tiziana Petrella, del responsabile Asl dei rapporti con l’università Giancarlo Cicolini, del rettore Sergio Caputi e del delegato del rettore per i rapporti con l’ospedale Leonardo Mastropasqua. «I docenti della Asl che si occupano di tirocinio e lezioni non vengono pagati da due anni», spiega Mastropasqua, «ci sono stati problemi all’interno della Asl, ma il rettore Caputi ha chiesto con forza di riportare al centro della problematica i diritti dei ragazzi e, di conseguenza, il buon nome e l’immagine dell’ateneo». «Tra il rettore e il manager della Asl Flacco c’è stata una completa sintonia», ha detto Cicolini, «e così si è deciso di aprire un successivo tavolo tecnico per cercare di risolvere i problemi amministrativi che hanno fatto sì che docenti e tutor non venissero più pagati. Oggi alle 13, nella palazzina Sebi, ci sarà una riunione con tutti gli interessati per comunicare i risultati a cui siamo arrivati. La proposta della Asl prevede il pagamento delle attività di tutoraggio e quello di parte delle spettanze della docenza frontale. Per quello che resta da pagare si prospetteranno poi diverse soluzioni alternative». Secondo Cicolini, la delibera per il pagamento del tutoraggio è già pronta. La cifra stanziata è di complessivi 350mila euro circa.
Pare sia stata invece abbandonata l’ipotesi di un taglio del 30% rispetto a quanto prospettato dal contratto firmato nel 2010 all’epoca dell’ex manager Mario Maresca. L’ipotesi di un 30% in meno aveva fatto infuriare a tal punto i docenti che si è arrivati alla minaccia di sciopero. Dal 10 al 20 novembre si tengono le sessioni di laurea: la minaccia è stata di bloccare anche quelle. Tutto questo accade, inoltre, in un momento particolarmente delicato per le Professioni sanitarie, alla prese con il rinnovo del presidente del corso di laurea in Scienze infermieristiche, il più frequentato delle Professioni sanitarie.
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Pare sia stata invece abbandonata l’ipotesi di un taglio del 30% rispetto a quanto prospettato dal contratto firmato nel 2010 all’epoca dell’ex manager Mario Maresca. L’ipotesi di un 30% in meno aveva fatto infuriare a tal punto i docenti che si è arrivati alla minaccia di sciopero. Dal 10 al 20 novembre si tengono le sessioni di laurea: la minaccia è stata di bloccare anche quelle. Tutto questo accade, inoltre, in un momento particolarmente delicato per le Professioni sanitarie, alla prese con il rinnovo del presidente del corso di laurea in Scienze infermieristiche, il più frequentato delle Professioni sanitarie.
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