Aut aut del Comune: «Rivogliamo le sale e riduciamo l’affitto»
Nuovo avviso dell’ente all’associazione di piazza Plebiscito «In un lato dell’edificio mettiamo l’assessorato alla cultura»
LANCIANO. Il pagamento dei canoni arretrati per 49 mila euro o lo sfratto. È l’aut aut dell’amministrazione comunale all’associazione culturale “Casa di conversazione” che occupa i locali dell’omonima struttura in Piazza Plebiscito, nel cuore della città. La notifica di sfratto è stata consegnata diverso tempo fa ai responsabili dell’associazione che dovrebbero riunire a giorni il direttivo e i soci per decidere sul da farsi.
La questione è spinosa. Da un lato c’è l’esigenza dell’amministrazione di recuperare delle somme dovute al comune da enti e associazioni che ammontano a diverse decine di migliaia di euro; dall’altra ci sono le ragioni di un’associazione che è presente in città da oltre un secolo. Il presidente del sodalizio, Fiorello Pantaleo, rivendica il pagamento, a spese dell’associazione, di 30 mila euro per il restauro della struttura e l’acquisto di numerosi arredi. «Di quei lavori», chiarisce tuttavia il sindaco, Mario Pupillo, «non c’è traccia, nè a livello di autorizzazioni, che non sono state mai concesse dal comune, e perfino nei bilanci della stessa associazione».
La questione per l’amministrazione è semplice. Bisogna pagare il dovuto arretrato e, in futuro, l’affitto mensile adeguato ai prezzi di mercato. Finora l’associazione avrebbe dovuto pagare 900 euro al mese. Ma per una struttura da 450 metri quadri in pieno centro e proprio sulla balconata di Palazzo di città il prezzo adeguato sarebbe per l’amministrazione di 1.900 euro al mese. «Se l’associazione ci verrà incontro», spiega il sindaco Pupillo, «concedendoci delle sale sulla parte destra della Casa di conversazione da utilizzare per uffici comunali, siamo disposti a far pagare 500 euro al mese di canone di affitto».
L’idea è quella di trasferire gli uffici di alcuni assessorati nella Casa di conversazione in modo da risparmiare sugli affitti pagati. In questo modo gli uffici dell’assessorato alla cultura troverebbero la loro collocazione ideale. «Perché pagare affitti, peraltro molto onerosi, quando invece abbiamo l’opportunità di sfruttare degli spazi che appartengono già al comune?», si chiede il primo cittadino. «L’idea che abbiamo della Casa di conversazione», prosegue Pupillo, «è quella che viene dal senso più bello di questo nome: vogliamo restituire questo spazio alla città e farne davvero un centro dove si può conversare, discutere e fare attività culturali».
Il nuovo direttivo dell’associazione sarebbe un comitato tecnico-scientifico che deciderebbe le attività da inserire in un cartellone di manifestazioni nella struttura. «Possiamo decidere assieme alla vecchia associazione», promette il sindaco, «a patto che ci paghino il dovuto e che ci lascino degli spazi. Altrimenti faremo da soli».
Daria De Laurentiis
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