Autisti 118, busta paga più pesante

13 Maggio 2014

La Cassazione riconosce mansioni superiori a 32 ambulanzieri di Chieti che collaborano nei soccorsi

CHIETI. La Corte di Cassazione ribalta la decisione della Corte di appello dell’Aquila e riconosce agli autisti del 118, 32 tra Chieti, Ortona e Guardiagrele, le indennità per mansioni superiori. I giudici ermellinati hanno rimandato il caso alla corte di appello di Roma che dovrà fissare il quantum. Una sentenza unica che sta scatenando una serie di telefonate da parte di tanti autisti del 118 da tutta Italia indiriccaze al legale che ha seguito il caso da diverso tempo: l’avvocatessa Angela Bucci, di Guardiagrele.

Ma perché mansioni superiori?. Gli autisti dell’ambulanza durante un intervento non fanno solo gli autisti ma qualcosa di più: aiutano a portare la lettiga a caricare il malato, a creare le condizioni per stabilizzarlo. Tutte attività che comportano non solo un impegno in più ma anche una responsabilità e un rischio maggiore. Così viene fuori di fatto la figura dell’autista-soccorritore. Ruolo giuridicamente non previsto. Ma già il giudice del lavoro di Chieti, Italo Radoccia, (ora presidente del tribunale di Vasto) aveva superato il concetto di figura dell’ambulanziere soccorritore e riconosciuto la maggiore indennità, ma solo della metà della somma richiesta. La Asl con i suoi legali impugnò la sentenza ed ebbe ragione perché, i giudici di secondo grado, pur riconoscendo che gli autisti del 118 svolgessero mansioni superiori, non ritennero dovessero percepire di più perché la figura di autista soccorritore non esiste.

Ma l’avvocatessa Bucci non si è rassegnata e ha interposto ricorso ai supremi giudici. Sostenendo che la sentenza dei giudici aquilani fosse confutabile per una serie di motivi, il primo tra tutti l’articolo 36 della Costituzione: Il lavoratore ha diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro....». Concetto che insieme a tutti i motivi del ricorso sono stati assunti dai giudici ermellinati.

Una vittoria ancora più significativa per gli autisti in quanto il procuratore generale aveva chiesto la conferma dei giudici di appello.

La Cassazione ha rinviato tutto ai giudici di appello romani che dovranno determinare la indennità in più che la Asl dovrà erogare.

L’avvocato Angela Bucci annuncia che in questa sede chiederà tutta la somma richiesta per la prima volta dal giudice del lavoro di Chieti anche relativamente alla parte di indennità da questi non riconosciuta.(k.g.)

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