Autopsia sul figlio dell’ex sindaco 

La famiglia Cucullo si rivolge alla magistratura per scoprire le cause della morte del 58enne ingegnere teatino

CHIETI. La famiglia di Massimo Cucullo, il figlio dell’ex sindaco Nicola Cucullo, morto giovedì scorso in ospedale ad Ancona, si è rivolta alla magistratura per capire cosa possa aver portato alla morte il cinquantottenne ingegnere teatino.
Il figlio dell’ex sindaco più amato della storia della città, si era ricoverato la scorsa settimana all’ospedale Le Torrette di Ancona per un delicato intervento al cuore. I medici hanno riferito alla famiglia che l’operazione era andata a buon fine e che anzi era stata meno complessa del previsto. Venerdì scorso si attendeva il risveglio dall’anestesia. Ma l’ingegnere non ha più riaperto gli occhi. Giovedì pomeriggio, alle ore 19, è stato constato il decesso. Per oggi alle ore 12 è prevista l’autopsia. Il funerale si terrà domani pomeriggio, a partire dalle 16,30, nella chiesa di San Francesco Caracciolo al Tricalle.
Intanto la notizia della morte improvvisa ha iniziato a girare per la città. E sono iniziati a piovere i messaggi di cordoglio anche in rete. Il sindaco Umberto Di Primio, amico di famiglia, si dice «addolorato per la perdita assolutamente non preventivata». Racconta di aver incontrato Cucullo in ospedale, al Santissima Annunziata, qualche settimana fa, quando l’ingegnere era ricoverato per dei controlli. La vedova, Marcella Donato, ex consigliere comunale all’epoca del suocero, che si è presentata l’ultima volta alle elezioni comunali proprio a sostegno di Di Primio, aveva subito informato il sindaco sulle condizioni critiche in cui si trovava il marito. Di Primio lo ricorda come «il professionista che non ha mai avuto un incarico pubblico». E in tanti ora gli riconoscono la dote, certamente non comune, di non aver mai approfittato del nome che portava. Un nome che negli undici anni di consiliatura del padre Nicola (dal 1993 al 2004), aveva pesato non poco. Ma come il padre non si era arricchito al termine degli 11 anni da sindaco, così il figlio si era tenuto ben lontano dalla politica e dalla ribalta. In municipio lo si è sempre visto pochissimo. E anche quando ci doveva andare per ragioni di lavoro, chiedeva un regolare appuntamento perfino al padre, la cui porta era notoriamente aperta a tutti senza alcun tipo di preavviso. (a.i.)
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