Bloccato il progetto al San Camillo: il sindaco Ferrara non arretra
La maggioranza compatta ha votato la norma urbanistica che blocca il maxi progetto della Regione. Ferrara (con la Lega) non arretra: il polo giudiziario nel centro storico per evitare la desertificazione
CHIETI. L’ex ospedale San Camillo De Lellis non potrà ospitare la cittadella giudiziaria: passa in tarda serata - con 20 voti favorevoli e 12 contrari - la variante urbanistica del Comune che vincola l’immobile, bloccando di fatto la realizzazione del futuro tribunale. I video-appelli del presidente della Regione Marco Marsilio e le lettere del direttore Asl Thomas Schael non sono bastati a bloccare l’operazione. L’accordo per la vendita dell’ex ospedale al Ministero di grazia e giustizia sembra, dunque, al momento destinato a non andare in porto. Il centrosinistra compatto, appoggiato dai consiglieri d’opposizione della Lega, è andato avanti rintuzzando colpo su colpo i tentativi di far ritirare la delibera. Dieci le pregiudiziali discusse al fine di ritirare il provvedimento presentate da Fratelli d’Italia, Udc, Forza Chieti, Forza Italia, Azione politica e gruppo Teti: tutte bocciate. Poi è toccato ai sette emendamenti presentati dal consigliere FdI Roberto Miscia che ha tentato di smussare l’obiettivo della delibera.
La seduta è iniziata al veleno: il presidente del consiglio comunale Luigi Febo ha preso la parola in apertura per denunciare un fatto grave in relazione un messaggio ricevuto «che per me è una minaccia, perché si parla di richiesta danni per 200mila euro a qualsiasi persona che voti a favore la delibera». Febo ha detto che lo stesso messaggio era stato ricevuto anche dal sindaco Diego Ferrara. Il presidente non ha fatto il nome del mittente in aula, ma si è poi saputo che il messaggio sarebbe stato inviato dal direttore generale Asl. La capogruppo di Azione Barbara Di Roberto ha annunciato sull’accaduto una denuncia alla Digos. Lo stesso sindaco ha detto che avrebbe valutato con il suo legale il da farsi. Il presidente della Regione Marsilio aveva ottenuto un accordo con il Ministero per la vendita dell’ex ospedale al fine di spostarvi gli uffici giudiziari.
I soldi della vendita sarebbero andati alla Asl che li avrebbe utilizzati per la sanità locale, sia per quanto riguarda Chieti che per il Mario Negri Sud di Santa Maria Imbaro. Il sindaco e la maggioranza di centrosinistra, insieme all’insolito e del tutto occasionale alleato della Lega (Mario Colantonio, Fabrizio Di Stefano, Liberato Aceto ed Emma Letta) sono convinti del fatto che il tribunale debba restare in piazza San Giustino, temendo per una ulteriore desertificazione del centro storico. Neanche un futuro possibile interessamento dell’università d’Annunzio allo stabile, è riuscito a rassicurare lo schieramento. L’obiettivo di chi ha bloccato la vendita è quello, come ha ribadito il capogruppo Colantonio, di realizzare nell’edificio una rsa per anziani. Marsilio ha già annunciato di essere pronto a impugnare il provvedimento.
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