Cardiochirurgia trasloca tra un anno

Il sindaco: reparto nel nuovo edificio. Terapia intensiva, i letti raddoppiano
CHIETI. La terapia intensiva cardiochirurgica passerà da 4 a 8 posti letto. Il polo cardiochirurgico, che comprende Cardiologia, Utic, Emodinamica e chirurgia vascolare, si trasferirà nella nuova adicente palazzina dal policlinico, quando l'edificio, fra 300 giorni, sarà completato. Dunque il polo cardiochirurgico vedrà il suo futuro nel palazzo accanto al Santissima Annunziata, come da progetto. Lo annuncia il sindaco Umberto Di Primio, lo conferma l'assessore regionale alla sanità, Lanfranco Venturoni, in conferenza stampa ieri insieme con il manager Francesco Zavattaro, il direttore sanitario Amedeo Budassi e il senatore e consigliere comunale Fabrizio Di Stefano.
Un «chiarimento» contro l'«inutile» ridda di interventi sull'argomento, «dell'opposizione ma anche di parte della stessa maggioranza», fa presente il sindaco, riferendosi ai consiglieri centristi e lo dice come se la posizione del Pdl, sia a livello regionale sia cittadino, fosse sempre stata unanime e la stessa sul tema.
Ma il dibattito è nato e si è acceso in seguito alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'agricoltura Mauro Febbo (leggi). A fine agosto il coordinatore provinciale del Pdl, aveva «minacciato» che nella palazzina in costruzione dal 1999 a Colle dell'Ara, costata 30 milioni, costellata di varianti su varianti, e mai riconsegnata, «con grande spreco di danaro pubblico», non si sarebbero più costruite le sale operatorie per la cardiochirurgia, ma al loro posto sarebbe nato un centro d'eccellenza dell'invecchiamento.
Tornando alla conferenza stampa «chiarificatrice», l'assessore Venturoni spiega la opera di risanamento che sta operando sulla sanità l'esecutivo Chiodi, che con posizione granitica ha dichiarato guerra allo sperpero delle precedenti amministrazioni regionali, che hanno ottenuto il solo risultato di avere un patrimonio immobiliare inutilizzato come l'ospedale di Ripa Teatina e la rsa di Penne.
«Basta con la politica delle varianti», spara Venturoni. Dopo un excursus sulla lunga storia di cardiochirurgia assicura che la palazzina dovrà essere riconsegnata entro 300 giorni, finita, «Avrà due sale operatorie, sono più che sufficienti, una per le operazioni ordinarie, l'altra per le emergenze». L'assessore ricorda che la Asl di Chieti è quella più indebitata «quello che spende è più di quello che incassa».
Anche il senatore Di Stefano parla di falsa polemica a proposito dell'argomento cardiochirurgia dove il Pdl avrebbe sempre mantenuto una sola posizione, e nel ribadire la grande opera di risanamento sulla sanità progettata dal centrodestra svela altri 161 milioni di «buco» della sanità regionale «causata dalla sciagurata gestione-Del Turco».
«Si pensi» dice, «che a Lanciano è stato nominato un primario neurochirurgo senza che nell'ospedale ci fosse il reparto». «Quella della realizzazione della nuova palazzina della cardiochirurgia è una vicenda che si incastra in uno scenario denso di altrettante storie simili, di opere iniziate e non ancora completate, intrappolate tra rallentamenti e variazioni che ne dilatano all'infinito la realizzazione, alimentando l'elenco delle incompiute che questa azienda ha ricevuto in eredità», ha detto Zavattaro. «Stiamo lavorando», ha aggiunto, «per definire il panorama complessivo dei lavori che aspettano di essere ultimati e trovare la soluzione più giusta per ciascun caso». «Voglio dare un messaggio a tutti gli imprenditori della sanità», conclude Venturoni, «le protezioni politiche sono finite, da adesso in poi si valuterà il merito, al contrario di ciò che vorrebbe qualche senatore». «Che non sono io», dice Di Stefano.
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