Catena e lucchetto all’Oasi «Auto lontane? Era ora»
Prime reazioni alla chiusura ai veicoli degli accessi alla riserva di Punta Aderci Fimiani (Club alpino): chi arriva qui deve andare a piedi, la gente va educata
VASTO. Dalla spiaggia sabbiosa di Punta Penna alla foce del fiume Sinello. Centottanta podisti, provenienti da tutta Italia, hanno partecipato ieri alla prima edizione dell’Ecotrail dei trabocchi, percorrendo in senso longitudinale la riserva naturale di Punta Aderci e godendo di uno spettacolo impareggiabile.
L’iniziativa, organizzata dalla Podistica Vasto con il supporto logistico del Club alpino italiano (Cai) e della cooperativa Cogecstre e con il patrocinio del Comune, ha coinciso con la chiusura alle auto del parco costiero, disposta con una ordinanza dirigenziale del Comune che ha interdetto definitivamente al traffico veicolare l’area-riserva protetta tramite l’installazione di catene e lucchetti.
Un debutto felice per un provvedimento salutato positivamente perché restituisce alla riserva la sua funzione originaria.
«Non ho sentito nessuno recriminare», riferisce Francesco Famiani, presidente del Cai e membro del Comitato di gestione della riserva, «chi è arrivato con l’auto l’ha parcheggiata nell’area di sosta e ha proseguito a piedi, come si fa in una riserva. Le persone vanno educate. Non è pensabile arrivare con la macchina a sette metri dalla spiaggia», chiosa il responsabile del Club alpino vastese.
Chi ha deciso di trascorrere la giornata a Punta Aderci ha trovato ieri i sentieri completamente liberi dalle auto, ma “invasi” dai 180 podisti che hanno partecipato all’Ecotrail dei trabocchi. I corridori hanno percorso dodici chilometri, lungo un itinerario iniziato dalla spiaggia sabbiosa di Punta Penna caratterizzata dalla presenze di rarissime dune.
Dopo la salita al promontorio (che ha aperto uno scorcio mozzafiato sulla costa adriatica, fino al Conero), la corsa è continuata sul vecchio tracciato della ferrovia adriatica, immerso tra il verde della vegetazione e il blu del mare, fino a raggiungere la foce del fiume Sinello, limite ovest della riserva. Da lì gli atleti sono tornati al punto di partenza percorrendo a ritroso l’itinerario.
«Con questo evento abbiamo voluto far conoscere e valorizzare un suggestivo tratto di costa rimasto integro nella sua selvaggia bellezza», commentano gli organizzatori della manifestazione, «le bellezze naturali costituiscono un valore da custodire nel tempo a vantaggio di tutti. Siamo convinti che chi ha partecipato al trail sentirà il desiderio di tornare a visitare nuovamente questi luoghi per gustarne fino in fondo la loro meravigliosa bellezza».
Anna Bontempo
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