Catturata dopo la fuga con la figlia: ora la mamma è in carcere a Chieti
CHIETI. È ora rinchiusa nel carcere di Chieti la mamma di San Giovanni Teatino arrestata lo scorso 2 luglio a Duisburg, in Germania, dopo la fuga con la figlia di otto anni. Il 25 maggio la donna,...
CHIETI. È ora rinchiusa nel carcere di Chieti la mamma di San Giovanni Teatino arrestata lo scorso 2 luglio a Duisburg, in Germania, dopo la fuga con la figlia di otto anni. Il 25 maggio la donna, nonostante la sospensione della responsabilità genitoriale perché coinvolta in una vicenda di droga, aveva sottratto la bambina, scappando all’estero in autobus.
Qualche giorno fa le autorità tedesche hanno dato il via libera all’estradizione. Così è stata portata a termine la procedura per il rientro in patria dell’indagata, rintracciata grazie alle indagini dei poliziotti della squadra mobile di Chieti e, in un primo momento, portata nel carcere femminile di Dinslaken (città della Renania Settentrionale-Vestfalia). A occuparsi dell’operazione è stato il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia (Scip), che si è coordinato con l’omologo organismo tedesco.
La donna, difesa dall’avvocato Gianluigi Amoroso, è giunta in Italia con un volo diretto all’aeroporto di Fiumicino. Una volta a Roma, è stata trasferita nella casa circondariale di Madonna del Freddo dalla polizia penitenziaria. La piccola, invece, è tornata in Italia il 29 luglio ed è ora affidata a una struttura protetta, con tassativo divieto di avvicinamento per i familiari. Di recente, la mamma ha inviato una lettera ai servizi sociali del Comune di San Giovanni Teatino per fornire la sua versione dei fatti: «Sono scappata all’estero», ha scritto, «perché volevo ricominciare da zero e dare un futuro migliore a mia figlia». «Non sono una cattiva madre, non sono quella che è stata descritta», è il senso di uno dei passaggi della missiva della donna, arrestata una prima volta lo scorso 19 aprile insieme al marito dopo la scoperta che la bambina era solita dormire tra panetti di droga e pistole, di cui una addirittura carica.
A margine dell’udienza di convalida, l’indagata era stata sottoposta all’obbligo di dimora a San Giovanni Teatino, misura che ha poi violato per scappare in Germania insieme alla figlia, nel frattempo affidata alla nonna materna. Dagli accertamenti è emerso che la minorenne, prima di essere allontanata dalla famiglia d’origine, non era mai stata iscritta a scuola, non era mai stata vaccinata e non era mai stata visitata da un pediatra. (g.let.)
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