Chieti, assunzioni facili: ex giunta provinciale sott’accusa
La procura chiede il processo per l'ex presidente Di Giuseppantonio e altri. Petrucci: votammo ciò che ci hanno chiesto i dirigenti
CHIETI. Assunzione facili in Provincia, prima di andare via dalla Procura di Chieti, la pm Rosangela Di Stefano ha chiesto il giudizio per l’ex presidente Enrico Di Giuseppantonio e gli ex assessori Antonio Tavani, Eugenio Caporrella, Donatello Di Prinzio, Gianfranca Mancini, Mauro Petrucci e Silvio Tavoletta. L’accusa è di abuso. Al centro dell’inchiesta una delibera firmata dalla ex giunta di centrodestra che delegava alla società Tempor, agenzia interinale, l’assunzione di 8 dipendenti a tempo determinato. I dipendenti che vennero assunti nel 2010 furono gli otto che già facevano parte dello staff del presidente e che si iscrissero in blocco alla agenzia interinale. Dalla delibera alla riassunzione passarono 48 ore, senza procedere ad alcuna selezione e senza soprattutto rispettare la norma che garantisce l’assunzione a una quota di disabili.
Le indagini furono avviate dopo la denuncia di un disabile di Rapino, Lorenzo Torto, che sottolineò il fatto che non fosse stata rispettata la norma che riserva posti ai disabili. In un primo momento la procura chiese l’archiviazione, sostenendo che l’agenzia interinale, non essendo pubblico ufficiale, non poteva commettere abuso. La richiesta di archiviazione non venne accettata dalla Gip Antonella Redaelli. Secondo la giudice la questione avrebbe dovuto essere approfondita perché c’era una testimone, dipendente della Tempor, che alla Finanza, che condusse le indagini, riferì che quegli otto nomi furono imposti. La pm dopo un’ ulteriore inchiesta ha chiesto il giudizio per ex presidente e 6 ex assessori.
L’inchiesta portò anche a un’indagine parallela della procura della Corte dei Conti che invece chiese il giudizio per l’ex giunta per un presunto danno all’Erario di 107 mila euro. La richiesta arrivò alla vigilia dell’ultimo giorno di presidenza di Di Giuseppantonio. Ma l’ex giunta si difende e per tutti lo fa l’ex assessore Mauro Petrucci, assistito dall’avvocato Italo Colaneri.
«La delibera faceva seguito alla comunicazione-richiesta dell’allora direttore generale della Provincia Rispoli che», dice Petrucci, «acquisendo a sua volta, e facendo proprie, le richieste di alcuni dirigenti dei settori amministrativi dell’ente, evidenziava urgente necessità di assegnare lavoratori, anche con forme di lavoro flessibile, presso i suddetti settori, per garantire le attività programmate. Pertanto, la Giunta preso atto delle rilevate esigenze, visti i pareri di regolarità relativi, deliberava di dare mandato al dirigente del settore personale, nel rispetto delle norme vigenti, all’espletamento delle procedure previste al reclutamento del personale richiesto. Con la delibera non si entrava assolutamente nel merito di quali figure assumere, ma solo di avviare le procedure per garantire il personale richiesto dai vari settori. Tutte le procedure successive», osserva Petrucci, «non sono state e non potevano essere, per legge, di competenza della giunta. Pertanto, qualora vi fossero state irregolarità, esse non possono essere attribuite all’organo di governo dal momento che il responsabile del procedimento non è l’organo politico ma quello amministrativo».(k.g.)