Chieti, Di Giuseppantonio ritira le dimissioni da presidente della Provincia
Spiazzato dalle decisioni di Casini sulle candidature dell’Udc conferma ufficialmente quanto anticipato con un tweet nella notte
CHIETI.Enrico Di Giuseppantonio ha ritirato le dimissioni presentate a fine dicembre ed è tornato a tempo pieno presidente della Provincia.
La mossa è stata anticipata nella notte con un tweet dal suo account ufficiale: "Fra poche ore rimprendo la mia attività di presidente della Provincia". E l’ufficialità è arrivata questa mattina: «Mi era stata chiesta la disponibilità ad una candidatura in Parlamento perchè secondo il Partito potevo rappresentare al meglio un territorio che mi ha visto nel ruolo attivo di amministratore pubblico dapprima come sindaco di Fossacesia per 10 anni, quindi come presidente della Provincia da oltre tre anni e mezzo – dice Di Giuseppantonio –. Negli ultimi giorni, per ragioni che personalmente non comprendo ma che non hanno compreso neppure Dirigenti e Amministratori abruzzesi dell’Udc, iscritti, simpatizzanti e cittadini, il Partito ha deciso di non avvalersi più della disponibilità a portare a Roma le istanze di questo territorio e i tanti problemi, specie di natura occupazionale, che deve affrontare quotidianamente. Il mio rammarico nasce dal fatto che in Parlamento avrei potuto rappresentare la Provincia di Chieti, la più importante per i numeri della sua economia oltre che per la consistenza demografica, e che all’Udc ha sempre garantito, anche rispetto alle altre province, percentuali elettorali in doppia cifra».
I giochi del resto sono ormai fatti. L’Udc ha imposto da Roma i propri candidati alla Camera e al Senato mandando su tutte le furie i comitati provinciali abruzzesi che, non a caso, si sono autosospesi in aperta polemica con il leader del partito, Pier Ferdinando Casini. Il quale sembrerebbe aver deciso di piazzare in Abruzzo, come capolista, Giorgio De Matteis, ex Mpa, alla Camera e Nicoletta Verì, ex Pdl, al Senato. Un colpo basso alle ambizioni del presidente della Provincia Di Giuseppantonio che, in passato, è stato anche uno dei commissari regionali dell’Udc nel periodo più buio del partito di Casini.
Non è bastato neppure il viaggio a Roma di Di Giuseppantonio e Antonio Menna, capogruppo regionale dell’Udc, un altro silurato illustre, per cambiare le carte in tavola. Così Di Giuseppantonio ha ritirato le dimissioni in anticipo rispetto alla scadenza del 17 gennaio, ed è tornato a ricoprire la carica di presidente della Provincia, a meno di nuovi colpi di scena che potrebbero maturare nella maggioranza di centrodestra, mai così in burrasca come in questi ultimi giorni. Il vice presidente Antonio Tavani, ex Pdl e Grande sud, ha sposato la causa del movimento Fratelli d’Italia che, in Abruzzo, fa capo all’assessore regionale al Lavoro Paolo Gatti, e potrebbe essere seguito a breve da Etelwardo Sigismondi, Pdl, mentre sono tutte da decifrare le intenzioni di Fabrizio Montepara e Nicola Mincone, consiglieri del Grande Sud, movimento che sembra ormai sfaldato. Su Di Giuseppantonio, peraltro, pesano le contestazioni di un folto drappello di consiglieri provinciali di maggioranza spiazzati dalle dimissioni avanzate dal presidente a fine anno.(j.o.)
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