Chieti, il ritorno di Cuccurullo: nominato rettore dell'università telematica
Il Cda dell’ateneo di Torrevecchia Teatina lo nomina al vertice della Da Vinci. Lui è a Parigi, a metà mese la risposta sull’incarico
CHIETI. È stato il rettore che per più tempo ha guidato l’università d’Annunzio e ora torna di nuovo in scena. Franco Cuccurullo è stato nominato rettore dell’università telematica Leonardo Da Vinci, rimasta da tempo senza rettore dopo le dimissioni dell’ex sottosegretario del governo Monti, Elio Cardinale. Il consiglio d’amministrazione, che dallo scorso 14 dicembre ha un nuovo presidente nella persona dell’avvocato Tommaso Marvasi, nella seduta di sabato scorso, ha nominato Cuccurullo magnifico rettore dell’università telematica. L’ex rettore al momento si trova a Parigi e il suo ritorno in Italia è previsto a metà gennaio. Una volta rientrato, si vedrà se accetterà o meno la nomina. Rettore della d’Annunzio per la prima volta nel 1997, il docente ordinario di Medicina interna, ex preside della facoltà di Medicina e chirurgia per un decennio (dal 1987 al 1997) ha retto la d’Annunzio per 15 anni, sino a quando, con qualche mese di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, nel 2012 ha ceduto lo scettro a quello che allora veniva considerato il suo delfino, il professor Carmine Di Ilio. Nel corso del suo rettorato, tra le tante cose portate a termine, c’è anche la creazione dell’università telematica, oltre che la creazione della Fondazione d’Annunzio, da cui dipende la Da Vinci, attualmente presieduta da Luigi Capasso. Nell’arco dei cinque anni del rettorato Di Ilio, Cuccurullo è uscito silenziosamente di scena, abbandonando anche la presidenza della Fondazione, ponendosi sempre più in contrasto con la gestione del suo ex delfino. A molti, però, non è sfuggita la presenza di Cuccurullo all’ultima apertura dell’anno accademico, seduto in prima fila ad applaudire il nuovo rettore Sergio Caputi. Quest’ultimo ha però portato in Senato accademico un atto per revocare il gradimento della d’Annunzio nei confronti del partner privato della Da Vinci, la Sevs, università slovacca controllata da una holding maltese. Il rilancio della Da Vinci attraverso la Sevs è sembrato a quel punto avere le ore contate. Ma l’arrivo di Cuccurullo, sempre che l’ex rettore accetti e sempre che il suo incarico sia sorretto da un asse d’intesa con Caputi, potrebbe rimettere tutto in ballo. (a.i.)