L'ateneo abruzzese
Chieti, la D’Annunzio penultima tra le grandi università
Ecco le classifiche del Censis basate su servizi, strutture e borse di studio. Il rettore Sergio Caputi: eredità del passato, ma lavoreremo per migliorare i punteggi
CHIETI. La buona notizia è che l’università d’Annunzio è classificata tra i grandi atenei italiani come numero di iscritti. La notizia brutta è che è penultima in classifica, quattordicesima su 15.
Sono uscite le graduatorie del Censis che, come ogni anno in questo periodo, assegna le pagelle alle università italiane, fornendo indicazioni e dati utili ai futuri studenti in cerca dell’ateneo che più si confà alle loro esigenze.
L’istituto italiano di ricerca socio-economica ha censito tutte le università italiane, sia statali che private, e poi ha stilato una serie di classifiche raggruppando le università per categorie omogenee.
La d’Annunzio si trova nella categoria degli atenei statali grandi, che contano cioè tra i 20mila e i 40mila iscritti. La categoria superiore raggruppa le mega università, quelle cioè che hanno più di 40mila iscritti (ne sono solo 11, in cima c’è Bologna, in fondo la Federico II di Napoli) dove non ci sono presenze abruzzesi. L’Aquila si trova al 13° posto tra i 17 atenei medi statali (la migliore di questa categoria è Siena, in fondo c’è Napoli Parthenope). Teramo si trova al secondo posto tra le undici università piccole statali, la precede Camerino, chiude invece la classifica l’università del Molise. Per stilare le classifiche, il Censis ha tenuto conto di diversi criteri: le borse di studio erogate, la comunicazione e i servizi digitali, l’internazionalizzazione, i servizi per gli studenti e le strutture. I punteggi più alti la d’Annunzio li raggiunge nelle categorie della comunicazione e delle borse di studio per gli studenti. Le medie scendono quando si arriva alle categorie dei servizi, delle strutture e dell’internazionalizzazione. Ma se sull’internazionalizzazione ci si può e ci si vuole lavorare, il nuovo rettore Sergio Caputi non si spiega, invece, il basso punteggio in relazione alle strutture, visto che, puntualizza, «il campus teatino credo faccia invidia a molte altre università italiane. Ciò non toglie», commenta, «che metteremo in campo ogni sforzo per migliorare questi parametri e risalire in classifica. Per quanto riguarda l’internazionalizzazione, ho detto più volte nella recente campagna elettorale per diventare rettore che su questo punto si deve migliorare».
Insediato da poco meno di un mese, Caputi ha affrontato subito i nodi più critici dell’ateneo dannunziano. Ieri ha incontrato i sindacati su altri due punti del suo programma elettorale l’Ima (indennità mensile di ateneo, tagliata ad agosto 2014 dalla precedente gestione universitaria) e il conto terzi, fondi da erogare sempre a favore del personale derivanti dalle attività esterne che l’ateneo svolge a pagamento (prevalentemente legate a Odontoiatria). L’incontro, fa sapere l’Università, si è svolto in maniera cordiale e costruttiva. Caputi, come aveva annunciato e promesso in campagna elettorale, ripristinerà l’indennità accessoria per tutti i lavoratori e, per quanto riguarda il conto terzi, sono appena state erogate le somme relative all’intero periodo di maturazione, cioè agli arretrati degli ultimi anni.
I rappresentanti sindacali hanno espresso soddisfazione sottolineando come l’incontro abbia segnato un «cambio di rotta molto positivo rispetto al recente passato».
Le organizzazione sindacali hanno richiesto un altro incontro al rettore per approfondire altre questioni rimaste in sospeso. Il rettore ha confermato la sua piena disponibilità a un dialogo costruttivo mirato a creare le migliori condizioni per una piena collaborazione.
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