Chieti, raccolta differenziata: gli errori dei cittadini costano al Comune 700mila euro

La somma dovuta dal Comune per le spese di smaltimento del pattume differenziato impropriamente dai cittadini

CHIETI. Entro il mese di marzo il Comune dovrà versare a Formula ambiente e Mantini circa 700 mila euro. Soldi che serviranno a coprire le spese delle aziende per lo smaltimento di rifiuti differenziati male dagli utenti e per il trasporto di alcune quantità di pattume fuori dall’Ato di riferimento. Ovvero, una sorta di penale che assottiglierà casse cittadine per l’incuria di alcuni cittadini. Più concretamente, quando un utente getta carta nel bidone del multimateriale, gli addetti alla raccolta porta a porta prelevano ugualmente i rifiuti, ma devono occuparsi di ridividere correttamente i materiali. E l’errore costa caro, ai contribuenti oltre che all’ambiente.

Nonostante il trionfale 65 per cento di raccolta differenziata annunciata nei mesi scorsi dall’amministrazione, appare evidente che sono ancora troppi i teatini che non intendono rispettare il regolamento comunale. Sul territorio cittadino operano otto guardie ambientali adeguatamente formate dal Comune per controllare e sanzionare violazioni o disattenzioni. Un’autorità che spetta anche alla polizia municipale. Ma la vigilanza sembra non bastare a multare tutte le famiglie e i condomini che conferiscono i rifiuti in maniera errata. Senza contare quelli abbandonati agli angoli delle strade: dalle cartacce ai sacchetti pieni di immondizia, fino ad un asse da stiro che da due giorni svetta in viale Europa appoggiato alla recinzione di una casa. E non mancano neppure i materassi, come i due che fino a pochi giorni fa ornavano un muro di via Vicentini e quello che ancora giace a cavallo del guardrail in via degli Adriani, poco distante dal policlinico.

Attualmente appare sì ridotto il quantitativo di pattume da smaltire in discarica, ma persiste il fenomeno delle discariche abusive, che invadono soprattutto le periferie meno trafficate. Non va meglio in centro città, dove è lotta quotidiana con i bidoni condominiali che ostruiscono i marciapiedi o gli stalli riservati alle auto. Nel primo caso costituiscono un impedimento notevole al passaggio di sedie a rotelle o carrozzine e qualora lasciano liberi i marciapiedi sono posizionati in modo da occupare i parcheggi, uno dei beni più ambiti nel trafficato centro storico. A quanto pare la buona volontà di pochi non basta: servono controlli più serrati, sanzioni inasprite e una sensibilizzazione maggiore dei teatini nei confronti dell’ambiente e dei beni pubblici, dalle casse comunali, ovvero della collettività, alle strade cittadine.

Francesca Rapposelli

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