Chieti: scoperta rara forma di endocardite, paziente salvato
La tempestiva diagnosi dell'équipe della Clinica medica diretta dal professor Cipollone evita gravi complicazioni al 68enne che ha risposto bene alla cura e dopo alcuni giorni è stato dimesso
CHIETI. Una rara forma di endocardite batterica da Abiotrophia defectiva, di cui sono stati descritti pochissimi casi al mondo, è la diagnosi formulata nelle scorse settimane a un paziente dall'équipe della Clinica medica di Chieti diretta dal professor Francesco Cipollone. Il caso clinico ha riguardato un uomo di 68 anni giunto al Policlinico per un'importante anemia evidenziata dagli esami di laboratorio eseguiti per la persistenza di uno stato di spiccata astenia. L'équipe di Cipollone ha sospettato che potesse trattarsi di endocardite sulla base della storia del paziente, che ha riferito ai medici la persistenza di febbricola negli ultimi mesi, e di essersi sottoposto in precedenza a un intervento di sostituzione della valvola aortica.
La diagnosi è stata resa possibile grazie al supporto delle Unità operative di Cardiologia, Cardiochirurgia, Malattie Infettive, Radiologia, Ecografia internistica, Microbiologia, Centro Trasfusionale del Policlinico di Chieti. La patologia, solitamente caratterizzata da un elevato tasso di complicanze e mortalità, è stata trattata con una terapia antibiotica specifica per il microrganismo che ha causato l'infezione.
Il paziente ha risposto bene alla cura e dopo alcuni giorni è stato dimesso in buone condizioni cliniche. "Siamo soddisfatti per aver formulato una diagnosi che capita assai di rado", commenta Cipollone, "e risolto un problema di salute importante: se non identificata e trattata tempestivamente, l'endocardite batterica può danneggiare seriamente i tessuti cardiaci e provocare gravi complicazioni".