Chieti: sesso nei centri massaggi, indagati in sette
Scoperto il business della prostituzione cinese allo Scalo, Sambuceto e Francavilla. Gli annunci pubblicati su internet: «Passerete momenti indimenticabili»
CHIETI. Una holding cinese del sesso. I poliziotti della squadra mobile hanno scoperto 5 centri massaggio a luci rosse: avvenenti donne asiatiche si prostituivano nei locali di Chieti scalo, Francavilla e Sambuceto. Un business illegale da migliaia di euro al giorno che veniva incentivato con tanto di annunci su internet, anche espliciti. Il sostituto procuratore Giancarlo Ciani ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari: 7 cinesi, di età compresa tra 30 e 54 anni, sono finiti nei guai - a vario titolo - per reati che vanno dallo sfruttamento al favoreggiamento della prostituzione.
Altro che trattamenti per sciogliere la schiena e il collo: l’inchiesta ha svelato un’ampia platea di clienti pronti a pagare un extra per fare sesso, al di là delle prestazioni elencate nella lista “ufficiale” affissa alle vetrate e offerte in stanze ben arredate e con le luci soffuse. Cinque indagati, si legge sul capo d’imputazione, «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in qualità di titolari dei centri massaggi, reclutavano e assumevano alle proprie dipendenze, al fine di fare esercitare loro il meretricio», ragazze orientali. Non solo: hanno «tollerato, favorito e sfruttato la prostituzione» e pubblicato sui siti internet le offerte hard. È scattata anche l’aggravante perché «il fatto è stato commesso nei confronti di persone aventi un rapporto d’impiego». Per gli altri due indagati le accuse sono le stesse, fatta eccezione per il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione.
Gli annunci pubblicitari promettevano pomeriggi indimenticabili con le foto di ragazze in pose hot. In realtà, dietro quei momenti perfetti «per ritrovare equilibrio, serenità ed energia», si nascondevano massaggi rilassanti che finivano «prevalentemente con la masturbazione». Nelle inserzioni si parlava di «ragazze cinesi molto preparate e professionali per farti vivere momenti di relax assoluto in un ambiente pulito e molto riservato. Vieni da noi e dopo un nostro massaggio ti sentirai completamente in forma e molto riposato. E sicuramente ritornerai un’altra volta». Ma non mancavano neppure messaggi in cui si faceva chiaro riferimento a prestazioni sessuali. Gli episodi contestati sono avvenuti, in un centro massaggio di Chieti scalo, in tre di Sambuceto e in uno di Francavilla, «in epoca antecedente e successiva a luglio del 2016». Gli indagati sono difesi dagli avvocati Roberto Crognale, Carla Ferrara, Marco Ciccocioppo e Lucia Di Crescenzo. La chiusura delle indagini è l’atto formale che prelude alla richiesta di rinvio di giudizio: i cinesi denunciati hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti e chiedere di essere interrogati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Altro che trattamenti per sciogliere la schiena e il collo: l’inchiesta ha svelato un’ampia platea di clienti pronti a pagare un extra per fare sesso, al di là delle prestazioni elencate nella lista “ufficiale” affissa alle vetrate e offerte in stanze ben arredate e con le luci soffuse. Cinque indagati, si legge sul capo d’imputazione, «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in qualità di titolari dei centri massaggi, reclutavano e assumevano alle proprie dipendenze, al fine di fare esercitare loro il meretricio», ragazze orientali. Non solo: hanno «tollerato, favorito e sfruttato la prostituzione» e pubblicato sui siti internet le offerte hard. È scattata anche l’aggravante perché «il fatto è stato commesso nei confronti di persone aventi un rapporto d’impiego». Per gli altri due indagati le accuse sono le stesse, fatta eccezione per il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione.
Gli annunci pubblicitari promettevano pomeriggi indimenticabili con le foto di ragazze in pose hot. In realtà, dietro quei momenti perfetti «per ritrovare equilibrio, serenità ed energia», si nascondevano massaggi rilassanti che finivano «prevalentemente con la masturbazione». Nelle inserzioni si parlava di «ragazze cinesi molto preparate e professionali per farti vivere momenti di relax assoluto in un ambiente pulito e molto riservato. Vieni da noi e dopo un nostro massaggio ti sentirai completamente in forma e molto riposato. E sicuramente ritornerai un’altra volta». Ma non mancavano neppure messaggi in cui si faceva chiaro riferimento a prestazioni sessuali. Gli episodi contestati sono avvenuti, in un centro massaggio di Chieti scalo, in tre di Sambuceto e in uno di Francavilla, «in epoca antecedente e successiva a luglio del 2016». Gli indagati sono difesi dagli avvocati Roberto Crognale, Carla Ferrara, Marco Ciccocioppo e Lucia Di Crescenzo. La chiusura delle indagini è l’atto formale che prelude alla richiesta di rinvio di giudizio: i cinesi denunciati hanno 20 giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti e chiedere di essere interrogati.
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