Corso intitolato a Gaspari Paese diviso e caso politico

Gissi, domenica la cerimonia con l’inaugurazione di un busto di Basilico L’ex sindaco Falcone: delibera da annullare. Il sindaco Marisi: è tutto regolare

GISSI. Da corso Vittorio Emanuele a corso Remo Gaspari. Verrà intitolata all’ex ministro morto nel 2011, all’età di 90 anni, la strada principale del paese. La cerimonia è in programma domenica nel piccolo centro montano, dove verrà inaugurato anche un busto di bronzo realizzato dallo scultore Giuliano Basilico e presentato il libro “Remo Gaspari, la politica come servizio”, scritto da Licio Di Biase.

Una manifestazione condita dalle polemiche visto che la nuova denominazione del Corso è diventata un caso politico con le minoranze che protestano per il mancato coinvolgimento del consiglio comunale e l’ex sindaco Franco Falcone che chiede la revoca, l’annullamento o la sospensiva della delibera di giunta con cui è stato deciso di intitolare la strada a Gaspari, ritenendo il “provvedimento sprovvisto delle necessarie autorizzazioni procedurali”.

«L’illegittimità dell’atto appare altresì riscontrabile sotto il profilo sostanziale, in forza di ragioni eminentemente socio-politiche e morali, le quali rendono la scelta amministrativa destituita di ogni fondamento etico e meritocratico alla stregua dei requisiti imposti dalla legge vigente in materia», sottolinea nella nota inviata al Comune e alla prefettura l’ex sindaco, che avverte, «verranno attivate le adeguate procedure di verifica e impugnazione dinanzi alle competenti autorità, ivi comprese quelle ministeriali».

Non è meno battagliera l’opposizione consiliare di centrosinistra che stigmatizza la procedura: una delibera di giunta, alla presenza di due assessori e del sindaco Nicola Marisi, senza il coinvolgimento della massima assemblea civica. «Gaspari avrebbe meritato almeno un consiglio comunale aperto a tutti i cittadini che sarebbero stati ben lieti di apportare il loro contributo ideale, data la rilevanza del ruolo che il personaggio ha rivestito nei trascorsi sessanta anni», annota Mario Ciancaglini, capogruppo della lista civica Gissi Futura, «lo stesso Gaspari, se fosse ancora in vita certamente non avrebbe apprezzato il modus operandi posto in essere dall’amministrazione che con assoluto disprezzo di qualsivoglia dialettica democratica, ha deciso che Gaspari non fosse meritevole neanche di un pubblico dibattito tanto che nelle segrete stanze della giunta, tra l’altro neanche completa, forse per il fatto che non tutti erano d’accordo, ha preso la decisione che tutti conosciamo».

Insomma, a distanza di 48 ore dalla cerimonia che vedrà tra le autorità presenti i presidenti della Regione e della Provincia, Gianni Chiodi e Enrico Di Giuseppantonio e il generale dell’Esercito, Massimiliano Del Casale, infuria la bufera. «Di polemiche in questi giorni ne sto sentendo davvero tante», replica il sindaco, «qualcuno ha avuto da ridire sulle autorizzazioni, altri invece ritengono inopportuno intitolare a Gaspari il Corso. Se l’ex ministro fosse stato un esperto nuotatore gli avremmo intitolato la piscina e non la strada dove si trova la casa in cui è nato ed è morto. Ho sentito anche parlare di sperpero di denaro pubblico in riferimento al busto di bronzo», continua Marisi, «non lo volevo rendere pubblico, ma tanto vale dire come stanno le cose: per quella statua il Comune non ha speso neanche un centesimo visto che è stata pagata da me e da altri due componenti della giunta».

Anna Bontempo

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