Crisi in Val Sinello dal ministero 15 milioni di fondi
Gissi, visita del dirigente Castano dello Sviluppo economico Argirò (Pdl): ma le aziende devono presentare progetti
GISSI. «Ricominciare si può, ma è necessario crederci e volerlo». È il messaggio lanciato da Giampiero Castano, dirigente del ministero dello Sviluppo economico. Martedì, nel corso di un sopralluogo in Val Sinello, Castano si è detto entusiasta della riconversione della Golden Lady e ha confermato la disponibilità di un cospicuo finanziamento alle altre aziende della Val Sinello. «Ma ad una condizione», puntualizza il consigliere regionale Nicola Argirò: «Le aziende devono presentare progetti ed essere disposte a investire. Il ministero, ma anche la Regione, vogliono vedere programmi», insiste Argirò.
Castano ha trascorso un’intera giornata a Gissi. Prima ha discusso con il sindaco, Nicola Marisi, il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, l’assessore regionale Giampaolo Gatti, il consigliere Argirò e i rappresentanti sindacali. Poi ha voluto visitare la Silda Invest e la New Trade, le due aziende che hanno rilevato l’ex capannone della Golden Lady. L’intenzione della Silda di raddoppiare gli attuali volumi produttivi ha soddisfatto moltissimo il funzionario.
È piaciuta meno la notizia della paventata chiusura del Pantalonificio d’Abruzzo del Gruppo Canali. «I sindacati cercheranno di ottenere dall’azienda almeno due anni di contratti di solidarietà. È necessario approfittare di questo lasso di tempo per riconvertire la fabbrica», insiste Argirò.
Dal ministero potrebbero arrivare dai 10 ai 15 milioni di finanziamento ma il governo chiede concretezza. La stessa richiesta è stata fatta dalla Regione alla Pilkington. «Purtroppo a differenza della Denso, Pilkington non sembra intenzionata ad investire su Piana Sant’Angelo», rimarca Argirò. Il silenzio della Pilkington e la mancanza di nuovi progetti preoccupa anche i sindacati. Mercoledì prossimo torneranno a riunirsi le Rsu di fabbrica. «Faremo il punto della situazione e prepareremo un pacchetto di richieste per l’azienda. Il sacrificio dei lavoratori non può essere ignorato. Hanno rinunciato a pause e premi. Hanno accettato tutto in nome della competitività e della salvaguardia occupazionale». (p.c.)
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